« Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo. Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato. Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto: Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato? E ancora: Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio? Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: Lo adorino tutti gli angeli di Dio » (Eb 1, 1-6).
Leggiamo nel Vangelo di S. Giovanni: «Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi» (Giovanni 15, 14-15).
Il servo ubbidisce senza chiedere perché. Al figlio il padre parla diversamente, e lo mette a parte dei suoi progetti. Il teologo pone delle domande perché sa che Dio ci mette a parte dei suoi progetti e ci mette in condizione di entrare nella sua vita intima.
All’inizio del Vangelo di S. Luca vi sono due annunci di angeli, apparentemente simili. Un angelo annuncia a Zaccaria che avrà un figlio: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni» (Luca 1, 13) e Zaccaria risponde: «Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni» (Luca 1, 18); Zaccaria viene punito per questa domanda e rimane muto fino a quando darà il nome al figlio e lo chiamerà Giovanni.
La Madonna riceve anch’essa un annuncio di un Angelo che le dice: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.» (Luca 1, 30-31). Maria gli pone una domanda «Come è possibile? Non conosco uomo». (Luca 1, 34). Perché Maria non viene punita? Da un punto di vista strutturale sembrano episodi identici, in realtà sono due domande diverse: quella di Zaccaria nasce dal dubbio (e viene punito), quella di Maria nasce dal desiderio di capire.
La Madonna continua ad essere una che cerca di capire: «Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore» (Luca 2, 19). «Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore» (Luca 2, 51). Perché la Madonna si pone queste domande? Vuole capire per partecipare, vuole entrare nel piano di Dio. Qui c’è in radice tutto quello che ha forgiato la nostra cultura.
Noi siamo stati forgiati da una mentalità di questo tipo: porre domande non è una cosa sbagliata. La risposta è una parola. Una parola umana che rivela un mistero: la parola umana è Parola di Dio. La parola umana è cioè relativa ad un significato che la trascende. La rivelazione è fatta di tante parole, esse però si riducono ad una unica parola. Una Parola che è una persona.
San Tommaso da Cori (Francesco Antonio Placidi) Sacerdote dei Frati Minori