In quei giorni, agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiochia insieme a Paolo e a Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomo di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiochia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. E’ parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste stesse cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!» Quelli allora si congedarono e scesero ad Antiòchia; riunita l’assemblea, consegnarono la lettera. Quando l’ebbero letta, si rallegrarono per l’incoraggiamento che infondeva. (At 15, 22 – 31)
Ci fu un Concilio nell’anno 49 d.C. in cui il primo Papa e i primi vescovi, riuniti, discussero ampiamente e poi fecero una scelta, sottolineata dal modo in cui viene intestata quella lettera in cui si dirimevano alcune questioni: «Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie». Detto in modo sintetico, decidono di abolire le necessità di applicare le prescrizioni ebraiche, compresa la circoncisione. E’ stata una controrivoluzione di portata storica, unica! E’ come ritornare nel paradiso terrestre, dove Adamo ed Eva, prima del peccato originale, passeggiavano nel giardino alla brezza del giorno assieme a Dio stesso (Gn 3,8), senza che vi fosse un peccato da reprimere con la Legge.
A partire dai Dieci Comandamenti, la tradizione ebraica aveva poco alla volta tratto una serie di 617 precetti che regolamentavano tutta la vita sociale dell’antico Israele. Pertanto, nel giorno di riposo del sabato, era possibile compiere non più di 150 passi fuori dalla porta di casa, allo scopo di garantire l’osservanza del riposo. Era chiaramente un mondo giusto, ma altamente ristretto e irreggimentato!
Questo legalismo era e sarà una tentazione ricorrente. Riduco la mia religiosità all’osservanza di alcuni comodi precetti, vissuti in modo minimale e senza amore. Come accade oggi, quando senti persone ridurre la loro moralità al fatto che non rubano, cioè non fanno rapine in banca, e non uccidono, cioè non hanno cadaveri nell’armadio. Poiché non fanno queste cose, si ritengono santi….
Gesù Cristo ama i comandamenti del Padre suo, ma da essi muove verso la pienezza della carità, che supera ogni giustizia, o meglio ne è il compimento. La nuova legge è la grazia dello Spirito Santo, versato nei nostri cuori grazie al Battesimo, dono della Passione del Signore. Ne deriva quel “buon senso spirituale” e quella sensibilità all’umano, per cui, ad esempio, il settimo comandamento, «non rubare», diviene conoscenza sapienziale di sé. Oltre a rispettare il prossimo nei suoi beni, posseggo quei beni che sono i giusti mezzi che uso per diventare santo e trova sempre spazio l’elemosina, perché un sistema di leggi, soprattutto in uno stato burocratico, avrà sempre bisogno di essere bilanciato dalla carità, adeguata alle situazioni concrete.
Questo è il modo sapienziale di vivere la legge, un modo, cioè, attinente al cuore, che si rivolge al suo Salvatore e trae scelte uniche, come ogni persona è unica innanzi a Dio. E’ la vita del cuore, che comporta l’impegno e la fatica del cuore, ma porta la pienezza della moralità: con essa diveniamo persone radicate nella Verità come è Gesù stesso, con la sua pace dolcemente violenta, inequivocabile, affascinante, seducente, saporosa, che supera le forze umane, segno tangibile della presenza dello Spirito Santo. La pace dei figli di Dio.