In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo (Lc 19,45 – 48).
Nei paesi delle colline della Lunigiana dove risiedo, il simbolismo cristiano è assai evidente a livello urbanistico. L’edificio della chiesa è spesso un tempio troneggiante, posto su un rialzo della collina, al centro del paese. L’edificio è dimensionato in modo da ergersi maestoso, ad indicare il principio e fondamento della vita di un paese. Nei pressi della chiesa spesso vi è l’edificio comunale, se non un castello. Un turista che passeggi in questi paesi collinari durante le sue ferie, è quasi d’obbligo che entri in una chiesa. Si può così subito rendere conto di chi vive in quel paese, perché la passione per il decoro e la bellezza della casa di Dio dicono subito del livello spirituale di una comunità. Se osserviamo soprattutto la cura dei vasi sacri e di tutto ciò che è utilizzato sull’altare, abbiamo un’idea molto veritiera della purezza della fede professata in quei luoghi.
Il vessillo che la Chiesa cattolica presenta innanzi al mondo è la celebrazione liturgica della Santa Eucarestia. Tutto quanto ci insegna il Catechismo riguardo all’atteggiamento raccolto, al modo di camminare incedendo verso l’altare, la genuflessione, le mani giunte, la posizione eretta, il silenzio, l’adorazione, è legato a quanto ci ha rivelato Gesù Cristo e corrisponde alla verità che si fa gesto corporeo nell’uomo, innanzi al suo Signore eterno, nel tempio inabitato dal suo Santo Spirito. Le così dette “buone maniere”, termine troppo riduttivo e generico, le si apprendono frequentando la Santa Messa. Tutto quanto facciamo durante la celebrazione liturgica è importantissimo: anche l’abito è fortemente indicativo, come pure la veste grafica di tutti i testi che utilizziamo. Mi ricordo, pesando alla campagna padana da cui provengo, i contadini risparmiatori ed essenziali nella loro economia presentarsi in chiesa la domenica con un messale quotidiano, rilegato come un libro gioiello, per sottolineare il primato della fede cristiana su ogni altra realtà. Se ci comportiamo male durante la celebrazione eucaristica, fuori del tempio facciamo mille volte peggio. La catechesi liturgico-pratica è un momento educativo, che lascia un’impronta determinante in un adolescente. Al tempo di Gesù il Tempio era divenuto un luogo di commercio-truffa. Il fedele aveva l’obbligo di comperare le bestie per l’offerta al Tempio e quello di cambiare denaro al suo interno. I prezzi e il cambio erano un furto legalizzato, pertanto l’atteggiamento di Gesù fu di grande fermezza nella condanna. Dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme, il mondo cristiano si rese conto che poteva pregare dovunque, ma il luogo più adatto rimaneva quello specificamente dedicato: le chiese sono consacrate e si festeggia i giorni della loro consacrazione e dei loro santi patroni. Dopo la consacrazione cambia il clima spirituale di un edificio: lì convengono presenze sante e angeliche. Sono sicuramente il luogo più adatto per pregare.