Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli -, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì. (Mc 3, 13-19)
Tempo fa uscì un libretto satirico, “Il quinto vangelo”, dove l’autore metteva alla berlina certe idee esagerate sulla modernizzazione della Chiesa. C’era una scena dove Gesù scende dal monte e presiede un’assemblea in cui il popolo stesso vota per eleggere i dodici apostoli. Spesso si parla di democratizzazione della Chiesa, essendo una forma di governo molto diffusa nel tempo odierno. In realtà nella Chiesa, non è mai mancato l’aspetto democratico, basti pensare che ogni uomo maschio battezzato, può essere eletto papa. Esiste una dimensione aristocratica, come il conclave cardinalizio, e un aspetto monarchico come il governo pontificio sulla chiesa universale, il governo diocesano dei vescovi e quello parrocchiale dei presbiteri. Quindi nella Chiesa vige un regime di monarchia, ampiamente temperato da un aspetto sia aristocratico che democratico. Ma non si può restringere in strutture umane il mistero dell’amore divino, e neppure dell’amore umano.
L’elezione divina non è un atto amministrativo, che segue un regime autoritario o democratico. È la libera scelta dell’amore, a cui si risponde liberamente con l’amore. La vocazione ai ministeri della Chiesa come il sacerdozio, il diaconato o la carica vescovile, sono rivelazioni dell’amore di Cristo e con questo spirito vanno accolte. La chiesa è destinata a tutto il mondo, perciò vengono inviati nel mondo dodici apostoli, mandati a tutti i popoli e tutte le stirpi. Dopo la discesa dello Spirito Santo, infatti, i dodici si recano in tutto il mondo conosciuto. La missione universale della Chiesa è racchiusa in una parola greca, di un passo del Credo: “Credo la Chiesa Una, Santa, Cattolica e Apostolica”. Se a qualcuno sembra ingiusto che Dio scelga liberamente degli uomini per la missione apostolica, la circostanza è equilibrata dal fatto, meravigliosamente democratico, che Dio per la salvezza sceglie tutti. Dal primo all’ultimo, ogni uomo è vicino all’amore speciale di Dio.
(cfr. T. Spidlik – Il Vangelo di ogni giorno – Vol III – p. 35-36 )