Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. (Mt 6, 7-15)
Con la condanna della preghiera verbosa Gesù non esclude un dialogo prolungato e assiduo con Dio. Lui stesso trascorreva notti intere a pregare ed esortava spesso i discepoli a pregare con costanza e fiducia (Lc 11, 5-8). Egli biasima la prolissità di una preghiera che moltiplica gli appellativi divini, quasi per indovinare la formula magica che consenta di disporre a piacimento della divinità invocata. Si trattava di una maniera tipica di pregare presso i pagani, che non nutrivano alcuna fiducia nei loro dèi e pensavano di evitare i castighi con delle formule magiche, che li avrebbero subordinati al loro volere. A questa deformazione della preghiera Gesù contrappone l’atteggiamento filiale e fiducioso del discepolo, che si rivolge a Dio come Padre amoroso, già al corrente delle sue necessità. La preghiera del Padre Nostro è la più importante di tutte: “Quale preghiera il Padre potrebbe esaudire più volentieri, se non quella in cui sente dire la verità dalla bocca del Figlio?” (San Cipriano). Quando ripetiamo le parole di Cristo, il Padre riconosce la voce di suo Figlio. Nell’insegnamento di Gesù sulla preghiera vi è anzi tutto l’atteggiamento del cuore:
Compendio CCC n. 544: “Gesù ci insegna a pregare non solo con la preghiera del Padre Nostro, ma anche quando prega. In questo modo, oltre al contenuto, ci mostra le disposizioni richieste per una vera preghiera: la purezza del cuore, che va al di là di ciò che sentiamo e comprendiamo; la vigilanza, che protegge il discepolo dalla tentazione”.