« Come dunque avete accolto Cristo Gesù, il Signore, in lui camminate, radicati e costruiti su di lui, saldi nella fede come vi è stato insegnato, sovrabbondando nel rendimento di grazie. Fate attenzione che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo. È in lui che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi partecipate della pienezza di lui, che è il capo di ogni Principato e di ogni Potenza. In lui voi siete stati anche circoncisi non mediante una circoncisione fatta da mano d’uomo con la spogliazione del corpo di carne, ma con la circoncisione di Cristo: con lui sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce. Avendo privato della loro forza i Principati e le Potenze, ne ha fatto pubblico spettacolo, trionfando su di loro in Cristo » (Col 2,6-15).
Dopo il crollo delle ideologie è riapparso un paesaggio che c’era sempre stato ma che era come occultato, come sotto un manto di spessa neve, dalle ideologie ingombranti del ‘900 che, nel clima della guerra fredda, avevano attirato ogni attenzione e preoccupazione in modo pressoché esclusivo. Il paesaggio di un mondo diviso in tante diverse civiltà, tutte aventi come sorgente occulta ma decisiva, una diversa prospettiva religiosa. C’è il mondo cristiano, l’Occidente, con tutte le sue espansioni e ramificazioni. C’è il mondo islamico, quello induista, quello confuciano e buddhista. In mezzo ci sono tante variazioni, sfumature.
Il Cristianesimo si identifica con l’Occidente? Certamente no, si deve però ammettere che quello che noi oggi chiamiamo Occidente (o “Magna Europa”) è una civiltà in cui la componente cristiana è decisiva. Il Cristianesimo (come l’Islam) è una religione a natura strutturalmente missionaria. Quali possono essere le posizioni teologiche riguardo alla diversità delle religioni nel mondo? L’episodio dei Magi ci invita a riflettere attentamente su questo punto. Esse possono essere ricondotte a tre: esclusivismo, inclusivismo, pluralismo. L’unica posizione cattolica possibile, che è quella del magistero che si riflette in modo esplicito nei documenti del concilio Vaticano II, in particolare nel decreto Nostra Ætate, è quella dell’inclusivismo.
In Cristo abita corporalmente la pienezza della divinità (Col 2,9) e non c’è altro nome, dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati (At 4,12). La posizione esclusivista mette in dubbio che nell’uomo che ignora la rivelazione cristiana ci sia una capacità di conoscere Dio e di adempiere a dei doveri religiosi. L’esistenza di una conoscenza naturale di Dio e di una religiosità naturale è un dato di fede. Se leggiamo gli eventi della storia guidati dalla Parola di Dio con la trasparenza e la semplicità dell’umiltà rifuggiamo istintivamente dai semplicismi che ci sono suggeriti dall’orgoglio. È semplice: la verità è Cristo, tutto il resto è tenebra ed errore. È semplice, ma è falso. Dio non ha mai abbandonato l’uomo lasciandolo solo nel suo errore.
La grazia non opera solo all’interno dei confini visibili della Chiesa come sostenne il teologo giansenista Pasquier Quesnel, condannato da papa Clemente XI nel 1713 (cfr. DH 2429). Il mondo religioso dell’uomo non è come una scacchiera in cui c’è solo il bianco e il nero. Così certamente sarebbe tutto più semplice, ma sarebbe anche tutto più falso. Il saggio Giobbe non è un israelita, così come il profeta Balaam. Il fatto che fosse un uomo malvagio non gli ha impedito di essere un profeta (cfr. Nm 22-24). Le sue parole, riportate nel libro dei Numeri, possono anzi essere considerate come un paradigma del genere profetico: Nm 24,3-9.
I padri hanno addirittura identificato (erroneamente da un punto di vista strettamente storico) Balaam e Zoroastro. Questa semplificazione che raggruppa, per così dire, tutta la verità in Gesù e non lascia fuori assolutamente niente contraddice oltre che la Scrittura anche la ragione e il senso comune. Dice un noto proverbio inglese: anche un orologio rotto due volte al giorno ha ragione! Come tutti gli errori si rovescia facilmente nel suo opposto: tutti hanno ragione! Tutti sono, a modo loro, nella verità. La verità è sempre relativa al tempo, alle circostanze, al luogo…
La verità sarebbe una variabile dipendente da una variabile a sua volta indipendente. Questa convinzione dipende da questo punto di vista, quest’altra da quest’altro: questi punti di vista però non dipendono da nulla! Se si fosse coerenti si dovrebbe pensare che tra Adolf Hitler e Madre Teresa non c’è in fondo nessuna differenza: vedevano la realtà semplicemente da diversi punti di vista… Non esiste una verità assoluta, tranne… la verità assoluta che “non esiste una verità assoluta”…
L’uomo e le donne veramente semplici non fanno nessuna fatica a capire che in Cristo c’è la pienezza della verità, ma al fuori di lui, mescolati con tanti errori, ci sono dei semi di verità, che, se accolti nella loro apertura alla Verità piena, guidati dalla Stella che Dio non fa mai mancare agli uomini di buona volontà, portano a Lui. Gesù non è soltanto “vero”, ma è la Verità in persona (cfr. Gv 14,6) che è venuta in mezzo a noi per attirarci tutti a lui e farci abitare nella verità piena senza ombra di errore, nella Verità che è Amore. Per questo ci invia in missione e ci invita alla sua pazienza dettata dall’amore: « non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta » (Is 42,3).
Il Santo del giorno: San Nicola da Tolentino, sacerdote