Di Franco Maestrelli da Orwell del 22/01/2020
Il 18 gennaio ha concluso il suo cammino terreno Giovanni Cantoni e ieri, nella chiesa di Sant’Antonino, a Piacenza, città dove era nato il 23 settembre 1938, il vescovo Gianni Ambrosio ne ha celebrato le esequie in presenza di una vasta e commossa folla di parenti e amici venuti da tutta Italia.
Ai più il nome di Giovanni Cantoni forse non dice molto ma la sua opera culturale e, soprattutto, spirituale ha inciso su diverse generazioni di cattolici e di anticomunisti. Se in Italia esiste una scuola cattolica controrivoluzionaria è merito totalmente suo. Nel mondo della destra cattolica (ma non solo) il suo pensiero, svolto attraverso alcuni libri e centinaia di articoli apparsi nell’arco di sessant’anni, ha inciso fortemente lasciando una traccia indelebile in molte centinaia di suoi “figli spirituali”.
Dopo una giovanile adesione al Centro per l’Ordine Civile di Gianni Baget Bozzo, in occasione del centenario dell’Unità dello Stato italiano curò l’edizione di alcuni saggi del gesuita antirisorgimentale Luigi Taparelli d’Azeglio (fratello del più noto Massimo) che andava ad alimentare la discussione sulle modalità del Risorgimento. A fianco di Silvio Vitale e Attilio Mordini di Selva collaborò anche alle pagine della rivista napoletana L’Alfiere. In quegli anni Sessanta, pur impegnato nella sua attività professionale quotidiana, come direttore editoriale della collana di saggistica dell’editore torinese Dell’Albero, fece conoscere al pubblico italiano autori “tradizionalisti”, come lo spagnolo Francisco Elias de Tejada e, soprattutto, il brasiliano Plinio Correa de Oliveira, il cui manuale: Rivoluzione e Controrivoluzione divenne l’opera di riferimento per la scuola cattolica controrivoluzionaria, assente nella penisola dai tempi di Joseph de Maistre e Clemente Solaro della Margarita.
In quegli anni, da indipendente collabora sia al Secolo d’Italia (quotidiano del Movimento Sociale Italinao), sia all’Osservatore Romano e si dedica alla traduzione di alcune opere dello storico delle religioni romeno in esilio Mircea Eliade, nonché del romanzo cavalleresco la Cerca del Graal. Tuttavia, non si limita a una attività culturale: da uomo d’azione qual era comincia a viaggiare per l’Italia incontrando centinaia di giovani anticomunisti a cui offre, con la sua attraente capacità oratoria, una possibilità di formazione e crescita spirituale.
Nascono così i primi nuclei di “Alleanza Cattolica” (a Pisa, a Milano, a Torino, a Roma), un’associazione di laici che aveva lo scopo di diffondere la dottrina sociale della Chiesa in quegli anni del post Concilio totalmente accantonata. La differenza con altri raggruppamenti confesionali o politici fu la capacità di strutturare i nuclei di giovani attraverso la seria formazione culturale impegnandoli nello studio dell’opera Rivoluzione e Controrivoluzione e in quello di altri autori appartenenti al mondo della destra europea (come il francese Gustave Thibon o il filosofo belga Marcel de Corte) e dei documenti del Magistero della Chiesa partendo dal Catechismo.
Si formò così una consolidata comunità di veri e propri militanti che ancora oggi svolgono, accanto alle loro quotidiane occupazioni, un’opera di apostolato che ha fatto espandere l’associazione in tutta Italia, seppure con numeri non elevati, a causa della richiesta di un impegno personale forte e costante che ne definisce il carattere elitario.
Nel 1972 fonda la casa editrice Cristianità che ripubblica una nuova edizione del libro di Plinio Correa de Oliveira arricchita da una sua lunga introduzione che permette di collocare il manuale dell’autore brasiliano nello scenario storico e politico italiano. Nel 1973 la casa editrice affianca ai volumi editi la rivista omonima: Cristianità che oggi è giunta al numero 400.
Senza mai confondersi con la politica dei partiti, Cantoni collabora fornendo una base culturale a tutte le iniziative politiche anticomuniste attraverso anche l’organizzazione di convegni e di una lunga serie di iniziative: convegni contro il compromesso storico degli anni Settanta, contro il comunismo mondiale, in difesa della libertà, di critica alla Rivoluzione francese (secondo l’insegnamento di de Maistre), del Risorgimento italiano (alla luce degli studi più aggiornati) e del Sessantotto (come origine dell’attacco all’essenza dell’uomo stesso). Però anche sui problemi della crisi della Chiesa nell’epoca della modernità, sulla difesa della famiglia quale cellula fondamentale della società. Senza dimenticare l’apporto fondamentale nella battaglia dei referendum contro il divorzio e contro l’aborto.
Per chi volesse scoprire di più di questo pensatore e uomo d’azione si consiglia la lettura delle sue opere la maggior parte delle quali si trovano sul sito di Alleanza Cattolica. Ma per avere un quadro d’insieme della poliedrica personalità di Govanni Cantoni è utile la lettura del volume A maggior gloria di Dio anche sociale. Scritti in onore di Giovanni Cantoni nel suo settantesimo compleanno (Cantagalli 2008).
Accanto a questa produzione e alla sua attività di azione politica merita anche di essere ricordata la sua capacità di “scoprire” autori del tutto ignorati in Italia e da lui fatti conoscere: oltre ai già ricordati Francisco Elias de Tejada e Gustave Thibon, anche la storica francese Régine Pernoud, l’elvetico Gonzague de Reynold e, da ultimo, il colombiano Nicolas Gomez Davila per limitarsi ai più noti.
In conclusione, Giovanni Cantoni, pur lontano dai riflettori e dalla “notorietà” dei media ha dato un contributo determinate alla cultura italiana e, soprattutto, al mondo cattolico. Per molti italiani, compreso chi scrive, è stato un maestro indimenticabile dotato di quell’umanità eccezionale che solo una forte Fede può donare.