
Da Libero dell’ 11/10/2018. Foto da articolo
Nella comunità islamica apprezzavano tanto i sermoni di Ahmed Elbadry El Basiouny Aboualy da invitarlo a guidare la preghiera nelle moschee di mezza Lombardia. Non perché fosse un moderato, anzi. Il suo scopo era di attirare quanti più musulmani possibili alla causa del fondamentalismo islamico. Tanto che il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ieri ha disposto l’espulsione per il 35enne egiziano vicino agli ambienti salafiti, sottolinea invece che «aveva legami con alcuni soggetti pericolosi come Mohamed Game, l’autore dell’attentato alla caserma dell’Esercito Santa Barbara di Milano» del 12 ottobre 2009. In effetti, il libico Game, ora cieco e mutilato in seguito all’esplosione, qualche giorno prima dell’attacco aveva partecipato ai tumulti nei quali era stata ferita Daniela Santanchè. Era il 20 settembre 2009 e, davanti al Teatro Ciak di Milano, dove si svolgeva la cerimonia di chiusura per il Ramadan, la parlamentare aveva organizzato una manifestazione di protesta contro l’uso del velo integrale, chiedendo di applicare la legge che vieta di nascondere il volto. Più violento perfino dell’amico terrorista, era intervenuto proprio Ahmed Elbadry. Aveva il braccio ingessato e ne aveva approfittato per colpire la deputata allo sterno e mandarla all’ospedale con due costole rotte. L’aggressore finirà poi condannato a 2.500 euro di multa, oltre a 10mila euro come risarcimento nei confronti della Santanchè. Non si era mai nemmeno presentato nell’aula del tribunale e si era affidato a un legale d’ufficio. Si fidava più della sharia che della legge italiana, evidentemente, per quanto anche la Santanchè abbia dovuto subire un processo, un interrogatorio durato ore e una condanna a quattro giorni di galera, poi commutata in una multa, perché la sua manifestazione a favore del rispetto della legge non era stata autorizzata. «Grata al ministro dell’Interno per l’espulsione», poiché «gli estremisti islamici sono bombe sociali che esplodono e fanno male alla Nazione e agli italiani», a Libero la Santanchè confida di essere divenuta bersaglio della violenza dei musulmani che la riconoscono quando frequenta luoghi pubblici. Tuttavia, la scorta che le hanno assegnato la protegge solo in provincia di Milano. Eletta senatrice nell’attuale legislatura, va quindi a Palazzo Madama a suo rischio e pericolo.