« Il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: “Dove sei?”. Rispose: “Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto”. Riprese: “Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?”. Rispose l’uomo: “La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato”. Il Signore Dio disse alla donna: “Che hai fatto?”. Rispose la donna: “Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato”. Allora il Signore Dio disse al serpente: “Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”. […]. L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi » (Gen 3,9-15.20).
Che l’espressione « [la donna] ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno » avesse il valore di un modo di dire, di un proverbio, è molto probabile. Che riguardasse originariamente il rapporto conflittuale tra la donna e i serpenti che si infilavano nella tenda beduina è altrettanto probabile.
Ma qui è inserito in un contesto teologico-profetico e assume un significato che va ben al di là della lotta tra le donne e i serpenti, come il detto “il gioco non vale la candela”, che si riferisce ad un tempo in cui non c’era luce elettrica e giocare di notte ‘costava’ candele, ci aiuta a capire.
In realtà chi sia questa donna lo si capisce chiedendosi il significato di « stirpe » (ebr. זֶרַע = ‘seme, sperma, stirpe’). La stirpe di questa donna schiaccerà il capo al serpente. La Vulgata traduce « ipsa » ‘lei’ e la LXX « αὐτός », ‘lui’ (maschile e non neutro, come dovrebbe essere se si riferisse a stirpe).
Si tratta di traduzioni-interpretazioni (ogni traduzione lo è, che lo si voglia o no). Infatti da un punto di vista grammaticale l’ebraico non può essere tradotto così. Tuttavia sono interpretazioni esatte.
Se la stirpe della donna schiaccia il capo al serpente è la Donna che lo fa. Se il re vince, è la regina che vince. Noi oggi sappiamo ormai con certezza dall’insegnamento della Chiesa che la stirpe è Gesù e la Donna Maria. Questo è senso letterale pieno. Qualunque altra interpretazione cozza contro difficoltà insormontabili. Stirpe può avere un senso singolare o collettivo. I due sensi si armonizzano.
Basta confrontare alcuni testi del NT. 1 Cor 15,25: «Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi». Gesù mediante la Croce e la potenza della Risurrezione che dalla Croce si effonde ha sconfitto il Demonio. Però continua a sconfiggerlo nella storia attraverso il suo Corpo che è la Chiesa. Fino all’esito finale, quando tutti i suoi nemici saranno « schiacciati ».
Noi partecipiamo a questa vittoria: Gesù infatti « trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose » (Fil 3,21).
Solennità dell’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria