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Il pensiero del giorno

17 Settembre 2020 - Autore: Don Piero Cantoni

« Vi proclamo poi, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l’ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano! A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me. Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto » (1 Cor 15,1-11).


Che cosa vuol dire che in san Paolo la grazia non è stata “vana” (kené: vuota, inefficace, senza effetti)? È una domanda importante: da come rispondiamo dipende l’impostazione di tutta la nostra vita cristiana. In fondo, a ben guardare, “tutto è grazia”.

Anche il mondo, la creazione, tutto l’essere, il nostro stesso essere è “grazia”, cioè è – letteralmente – “gratis”. È qualcosa di non dovuto. C’è un punto considerato molto difficile nella metafisica di san Tommaso d’Aquino, un punto che però è centrale: per san Tommaso in ogni essere, cioè in ogni “ente”, al di fuori di Dio, la sua natura (la sua struttura, il suo essere fatto così e così) è realmente distinto dal suo atto di essere, di “esistere”. È molto difficile, ma poi, in fondo è anche facile da capire.

Mettiamoci davanti ad uno specchio e poniamoci la domanda cruciale: se io non esistessi, che cosa succederebbe? Ascoltiamo la risposta terribile: niente, assolutamente niente! Il mondo andrebbe avanti come prima… I cimiteri sono pieni di persone indispensabili.

Tizio un giorno disse, picchiando con forza un pugno sulla scrivania, “se mancassi io in quest’ufficio non funzionerebbe più niente”! Poi è morto e l’ufficio è andato avanti come prima, anzi… meglio di prima.

Ma allora questo essere che cosa è? È un dono, è “gratis”. Dio ha creato il mondo dal nulla. Non ha dato forma ad una materia preesistente. Ma non ha neppure trovato fuori di sé un motivo per crearlo… per la semplice ragione che, prima che Dio creasse, non c’era nulla. Perché Dio ha creato allora? L’unica risposta sensata è: per amore.

IL SANTO DEL GIORNO: SAN ROBERTO BELLARMINO, CARDINALE, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA

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