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Il pensiero del giorno

25 Luglio 2023 - Autore: Don Andrea Nizzoli

Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa.  Egli le disse: “Che cosa vuoi?”. Gli rispose: “Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno”.  Rispose Gesù: “Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?”. Gli dicono: “Lo possiamo”.  Ed egli disse loro: “Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato”. 
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: “Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore  e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”. (Mt 20, 20-28) 


Per comprendere il mistero della croce occorre la luce dello Spirito Santo. Nella nostra esperienza quotidiana la luce proviene sempre da qualche sorgente esterna: dal sole, dalla lampada, dalla candela. Gli Ebrei parlavano di una doppia luce: esteriore e interiore, cioè la capacità di vedere al di là delle cose, la “luce degli occhi”. Per conoscere Cristo i sommi sacerdoti e i dotti rabbini avevano a disposizione l’illuminazione divina dell’esterno, cioè la Scrittura, i detti dei profeti, i simboli della storia d’Israele. Ma non li comprendevano. Mancava loro la “luce degli occhi”, cioè la capacità di comprendere la Scrittura spiritualmente. In questo consiste la tragedia del popolo eletto. Ha ricevuto la Legge come pedagogo e guida a Cristo, e proprio a causa della Legge i suoi interpreti hanno mandato Cristo a morire.

La logica mondana è ancora pesantemente presente nei due figli di Zebedeo: Giacomo e Giovanni. Contagiano anche gli altri dieci apostoli che “cominciarono ad indignarsi con Giacomo e Giovanni”. Gli apostoli erano ancora imperfetti, sia i due che vogliono innalzarsi sopra gli altri, sia gli altri dieci per la loro invidia. Mentre Gesù si avvia verso il Calvario, gli apostoli cadono in questa debolezza umana: chi fosse il capo, chi fosse il migliore. Questo è accaduto e ci è stato raccontato per il nostro vantaggio. Sia un grande incentivo all’umiltà. Cosa fare contro la cecità interiore?  Un detto popolare dice che neanche con il sole di mezzogiorno chi cerca solo il denaro riesce a vedere un mendicante. Chi cercava solo il potere non poteva vedere il Regno di Dio, di un Messia che dichiarava “Beati i poveri”. 

San Giacomo il Maggiore Apostolo

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