In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “ Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “ Vado a prepararvi un posto “? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via “. Gli disse Tommaso: “ Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via ? “. Gli disse Gesù: “ Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me “. (Gv 14, 1 – 6)
Succede alle volte, soprattutto ai neofiti della vita spirituale, di sentirsi quasi presi in giro dalla Provvidenza, nel senso che spesso programmiamo un pomeriggio e lo colmiamo di sante opere, tutte inequivocabili, scelte innanzi a Dio. Le confermeremmo anche innanzi a Gesù Cristo stesso. Programmi di lavoro, studio, apostolato e vita in famiglia. Fare programmi è indispensabile, è sicuramente saggio, ma non sempre corrisponde alla vita reale. Eppure hai offerto al Padre la tua giornata, santamente, con la preghiera del mattino.
Ma ciò che ci aspettavamo non arriva o non riesce, e le carte vengono completamente rimescolate. Come quando pensavi di trascorrere una domenica secondo un tuo programma e improvvisamente arriva un vecchio amico a proporre qualcosa che risuona forte e profondo. Ti arresta e chiama. Come sa essere il tocco estetico dello Spirito santo, quando chiama a cambiare i tuoi programmi, perché tu hai proposto ma Dio dispone. Cambi strada e ti rendi conto, cammin facendo, che sei confermato dalla presenza del Paraclito.
Si crea un “ bel clima “, direbbero in tanti, modo riduttivo di dire dell’amore trinitario che siamo chiamati a realizzare cogliendo i suggerimenti dello Spirito di Gesù. Guai se ci fossimo intestarditi sui nostri programmi. Ora saremmo desolati. Il nostro cammino non è una mappa piena di comode autostrade. La nostra via è Gesù Cristo, persona vivente. Con una persona viva non può esserci un programma fatto definitivamente, indiscutibile, inamovibile, soprattutto innanzi al Signore del tempo e della storia, che meglio di noi sa cosa è bene ora per noi.
Con Lui, sia sempre il nostro cuore pronto ad un dialogo continuo e fiducioso. Così quando Lui irrompe in modo imprevedibile, ne verranno sempre imprevedibili esperienze, gioiose sorprese che colmano la vita della presenza vigile del Buon Pastore, che ci conosce personalmente, ci sostiene, è così vicino da identificarsi con noi stessi. San Paolo a riguardo dice: “ Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me ” (Gal 2, 20)..
Ben sappiamo che tutto possiamo in Colui che ci dà forza.