In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini (Mt 9,1 – 8)
La vita è legata al movimento. Un paralitico non ha possibilità di muoversi e, spesso, soffre più per questo suo stato che per i dolori fisici. Vorrebbe lavorare e spostarsi sulle sue gambe, ma è costretto all’immobilità. Distinguiamo due tipi di paralisi: quella dell’anima e quella del corpo. Siamo impediti all’azione quando abbiamo diversi progetti in mente, ma non riusciamo ad iniziarne alcuno, oppure diamo avvio ad un’impresa e, poi, non riusciamo a terminarla. Siamo travolti da un senso di fallimento. Questo è quello stato per cui santa Teresa d’Avila afferma:
«La via dell’inferno è lastricata di buoni propositi». Se Dio non costruisce la casa, invano si affatica il costruttore: ci irretisce, infatti, il peccato, impedendo ogni espansione positiva, ma la grazia di Dio ci risolleva.
Gesù all’inizio dice: «Coraggio, figlio, ti sono rimessi i tuoi peccati». Forse questa persona sarà rimasta delusa, perché desiderava guarire fisicamente. Poi, dinanzi alle critiche degli scribi, che fra loro Lo accusavano di bestemmiare – perché soltanto Dio può perdonare i peccati –, Gesù lo guarisce anche nel corpo. L’equivoco è lo stesso di oggi: quando guariva un malato, non Gesù era solo un guaritore. Quando insegnava alla gente, non era solo un catechista o un moralista. Quando rimproverava l’ipocrisia dei farisei e dei sadducei non era solo un insorgente che criticava le deviazioni e le collusioni di chi, all’epoca, deteneva il potere politico e religioso in Israele. Queste cose che Gesù compiva personalmente erano soltanto un segno di qualcosa di più che stava predisponendo: il perdono dei peccati. Questa è la primizia della missione del Salvatore.
Tutte le altre, la guarigione, l’insegnamento, i rimproveri sono soltanto segni di quel miracolo più profondo che è la ricreazione del mondo. Una bella preghiera d’uso nelle Chiese orientali afferma:
«O Signore, tu che hai creato meravigliosamente il mondo, più meravigliosamente lo hai redento, lo hai ricreato».
Tra male fisico e male morale c’è un nesso: la Bibbia insegna chiaramente che il peccato è la causa recondita di ogni male, anche di quello fisico. Siamo riconoscenti ai medici che combattono le malattie e i dolori: sono benefattori dell’umanità, ma la loro attività è aiutata in modo misterioso e soprannaturale da tutti coloro che purificano sé stessi e il mondo dal peccato. Sono coloro che hanno accolto la promessa di Cristo: alla fine, anche grazie ai loro sforzi, non ci sarà più nessun dolore e la morte sarà vinta.