
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra» (Mt 13,44 – 46)
In questa parabola si narra di un tesoro nascosto in un campo. Allora, nell’antico Israele, non vi erano le banche odierne e spesso i risparmi venivano murati dentro ad una parete o nascosti in un campo. Se il proprietario moriva improvvisamente, capitava che l’acquirente dell’immobile trovasse un tesoro nascosto. Infatti si dice nella parabola che chi l’ha trovato vende tutti i suoi averi e compra quell’immobile, perché il tesoro nascosto è assai prezioso. Questo tesoro, un bene incommensurabile, è il Regno di Dio – è Gesù in persona. Nell’Ostia santa Lui è presente come il massimo tesoro, sempre disponibile per noi!
L’Eucarestia è «fonte e culmine di tutta la vita cristiana». Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere di apostolato, sono strettamente uniti alla SS.ma Eucarestia e ad essa sono ordinati. Infatti, nell’Eucarestia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua (CCC n.1324).
Solo nell’adorazione di questa Sua presenza impariamo a riceverlo in modo giusto – impariamo a comunicarci, «impariamo dall’interno la celebrazione eucaristica». Amiamo veramente lo stare con il Signore! Davanti al SS. Sacramento possiamo parlare a Lui di tutto. Possiamo esporgli le nostre domande, le nostre preoccupazioni, le nostre angosce, le nostre gioie, la nostra gratitudine, le nostre delusioni, le nostre richieste e le nostre speranze. Noi entriamo realmente nel progetto di dare un nuovo capo alla realtà (Ef 1,10) quando diciamo a Cristo «Tu sei tutto per me, sei il capo della mia vita, e in me passa la tua redenzione per mezzo dello Spirito santo, e tu mi dai il dono di renderti contemporaneo nella storia».