In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città» (Lc 10,1-12).
Per esemplificare la vita del missionario, il Vangelo fa riferimento ad una scena agreste, legata alla mietitura dei campi. Al tempo di Gesù, la mietitura consisteva soltanto in una raccolta manuale di spighe. Il resto dello stelo del grano restava nel campo, sempre infestato di malerbe e di rovi, visibili quotidianamente anche al missionario, che ne deduce l’esigenza di essere fondato sulla roccia di Cristo e di Maria Santissima.
Al mondo vi sono tante persone che non conoscono Gesù Cristo e ciò rende incerta la loro salvezza, che rischia di dover passare non attraverso il battesimo, ma per vie “non ordinarie”. Dio vuole salvare tutti gli uomini (1Tim 2,4) e sa aprirsi un pertugio in ogni cuore, ma questo non esime dall’obbligo di annunciare il Vangelo.
C’è quindi un enorme bisogno di missionari. San Giovanni Crisostomo spiega che la grazia di essere apostolo è un privilegio soprattutto per l’apostolo stesso: salvare insieme a Cristo anche una sola anima è l’opera più grande che si possa fare nella vita. Salvando il prossimo diventiamo immagine del Salvatore e siamo salvati noi stessi. Ogni cristiano ha la vocazione apostolica e missionaria, ma solo pochi se ne rendono conto. Di Giovanni Cantoni, fondatore di Alleanza Cattolica, ci ha convinto soprattutto la sua “PASSIONE MISSIONARIA”, da cui in tanti abbiamo abbondantemente attinto, in cui il suo primo criterio è sempre stato la conversione del cuore, perché una società a misura d’uomo secondo il piano di Dio è anzitutto opera di uomini e donne viventi, rettamente formati da un’intelligenza che la fede illumina. Ragion per cui Cantoni ci ha insegnato e mostrato un umanesimo che segue le vie prioritarie del Santo Rosario e degli Esercizi ignaziani, con tutta la scienza dello spirito e il retto governo dell’anima di cui egli stesso è sempre stato chiara immagine.