In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita» (Lc 21,12 – 19).
Nella storia si alternano periodi di maggior espansione della fede a periodi di contrazione. In modo banale, spesso si fa riferimento alla presenza, più o meno capillare, delle figure sacerdotali e si parla di anticlericalismo o clericalismo. La fede è trasmessa in modo non sempre ottimale e può suscitare attrattiva, ma anche avversione. Quando l’avversione diventa accidiosa, violenta, fino al fanatismo, diventa difficile da spiegare. Quando infatti una persona non ama le commedie, non presenzia a nessuno spettacolo, ma non pensa nemmeno per idea di proibire l’apertura di teatri o condannare gli attori: perché questa distinzione di buon senso non viene applicata alla fede cattolica? Viene da porsi la domanda: quale logica vi può essere dietro ad un simile comportamento? Viviamo oggi il dramma degli abusi da parte di alcuni consacrati: non è mai giusto fare di ogni erba un fascio.
Anche nei momenti di persecuzione ideologica, in cui un’elite al potere pasciuta di peccati mortali muoveva ad aperta persecuzione, di fronte a figure come don Bosco l’impatto con la santità comunicava una pace che si imponeva e seduceva. E’ l’autorità della Verità, che sempre emerge. L’ateismo non ha più nulla da dire. La maggior parte delle persone che dicono di non credere hanno paura di Dio, e poi trasferiscono questo loro atteggiamento a tutti e a tutto ciò che ricorda loro Dio.
Non sopportano un Crocifisso appeso al muro e bestemmiano sonoramente quando passa un sacerdote in divisa lungo un viale del centro città.
Uno dei religiosi a cui fu fatto un simile gesto, si rivolse alla persona con queste parole: «Come sarebbe bello se lei riuscisse davvero a sputare fuori tutta l’acredine che ha nel cuore. Pregherò per questo». Nulla di impossibile a Dio. Tante volte ci si chiede se sia il caso di fare un passo di distensione verso chi ti ha fatto del male, ma non sempre è possibile. Possiamo pregare per l’avversario, secondo perfezione evangelica, superando lo spirito di vendetta e di odio. In poco tempo constateresti che Dio ti difende e ti ha già fatto giustizia.
E’ Lui anzitutto l’avversario dei tuoi avversari. Piuttosto, al mattino prega il Veni Sancte Spiritus, affinché l’impatto con la bellezza della tua anima, che traspare sempre, mostri quella serenità che sempre manca alle anime lontane da Dio.