In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio» (Gv 1,29 – 34)
Una delle questioni scottanti della nostra civiltà italiana è l’individualismo, che connota anche la chiesa cattolica, per cui quando servirebbe essere compatti nel proporre scelte importanti a livello morale e sociale emergono tanti particolarismi e campanilistiche dovrebbero essere superati da un autentico sentimento di amore per la Chiesa, Sposa di Cristo, a favore di una società a misura d’uomo e secondo il piano di Dio. Dietro a questo atteggiamento si nasconde anche un cedimento spirituale, quando si è chiamati a proporsi pubblicamente e, quindi, spesso a dover ammonire il peccatore che si manifesta palesemente. Anche da questo punto di vista, Giovanni il Battista è una figura molto accattivante.
Quando gli si accostano, ipocritamente, i capi dei farisei e dei sadducei per ricevere il battesimo nelle acque del Giordano, non teme alcun rispetto umano nel proferire loro quanto era conveniente: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente?» (Mt 3,7). Così fa pure innanzi al re Erode Antipa adultero: lo richiama all’osservanza della legge ebraica sul matrimonio. Nell’Antico Testamento la mentalità era completamente anti-individualista. Il peccato di una persona ha sempre un riverbero sociale. Un peccatore non è una persona che porti serenità e pace, ma diventa fonte di perturbamento e porta malvagità di vario genere, anche perché, come si suol dire, «i guai non vengono mai soli». Chi fa compromessi su uno dei dieci Comandamenti, prima o poi, li infrange tutti.
In una società antica, fatta di piccoli agglomerati urbani, dove spesso la vita era regolata dalla fedeltà alla parola data, non era possibile permettersi certe libertà. Il peccatore doveva essere urgentemente richiamato. Se ciò non veniva attuato, il peccato era allora condiviso da tutto il paese. Quindi tutto il paese meritava di essere punito. Dio puniva tutto il popolo se vi era un solo peccatore colpevole. Nessun uomo è un’isola, formiamo un solo corpo, e la mano ferita fa soffrire il corpo intero.
Se ne fa esperienza sulla propria pelle in tempo di guerra, o durante i periodi difficili della società o della nazione. Pensare di poter commettere peccati privati restando indenni da un simile abuso, come se Dio non vedesse nel segreto, come se il male potesse passare indossato ed essere governato a piacimento, è una delle follie collettive odierne! Meravigliosa la compattezza della Madonna, priva di contraddizioni. La emanava anche la figura del Battista e anche noi possiamo farla nostra, al servizio di Maria Regina.