In quel tempo, gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni». Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro» (Mc 3,22 – 30)
Un peccato commesso può essere dimenticato o può non avere avuto conseguenze gravi. Ma ciò che è stato commesso non può esser cancellato. Il passato può correggerlo soltanto Dio, che è Signore del tempo e dell’eternità, quindi solo Dio può perdonare nel senso pieno della parola (Mt 9,3). Dopo la resurrezione, Gesù dà agli Apostoli il potere di perdonare con un’azione particolare: soffia su di loro lo Spirito Santo. La Chiesa, attraverso i secoli, perdona i peccati con la stessa forza, la forza dello Spirito di Dio.
Chi non crede alla forza dello Spirito, chi nega l’efficacia dei Sacramenti istituiti da Cristo, chi nel sacerdozio vede solo un’istituzione umana, costui nega lo Spirito Santo e si priva della possibilità di purificarsi e di liberarsi dal male. La resistenza degli Ebrei allo Spirito Santo era più della semplice incredulità nei confronti di Cristo. Essi davano al suo amore il significato opposto, il peggiore: la possessione dal maligno.
Il giudizio crudele è una realtà in cui ci imbattiamo spesso nella vita quotidiana. Il nostro modo di valutare le opere del prossimo è spesso esteriore; l’intenzione interiore la ignoriamo o ne diamo una nostra valutazione, che raramente corrisponde alla verità. Per giudicare le opere dell’uomo bisogna conoscerlo. Ma non è facile, neanche se si ha buona volontà. La gente spesso fa vedere ciò che non è, simula, nasconde la verità. A volte riesce a farlo per lungo tempo, ma prima o poi si tradisce. Uno non può vivere diviso interiormente, non può durare.
Una caratteristica della virtù è la costanza. I filosofi stoici pensavano che si arrivasse alla virtù con l’esercizio assiduo del bene. Il Cristianesimo insegna, al contrario, che nessuno riuscirà a perseverare nel bene e ad osservare i comandamenti senza la grazia di Dio. Ecco perché, se vediamo una persona che compie il suo dovere con coscienza e costanza, diciamo che vive nella grazia di Dio.
La Chiesa antica venerava come santi soprattutto i martiri. Oggi la maggior parte dei canonizzati sono persone che hanno vissuto una vita cristiana normale, con costanza ed in modo esemplare. Persone non divise in sé stesse, che testimoniano che Dio è con loro, che la grazia divina le protegge e le accompagna in tutte le strade della loro vita.