
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò. Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà (Mc 8,1-10)
Passeggiando per le vie di Manhattan ogni cento metri si incontra una chiesa. Sono chiese ben tenute. La maggior parte appartiene ad una delle incalcolabili confessioni protestanti. Entrando in una di queste, l’impatto è glaciale. Vedi soltanto un libro posto sopra un pulpito in fondo ad una grande sala, con tante panche rigorosamente prive di inginocchiatoio. Al limite, ci può essere un crocifisso in fondo alla parete. E’ come ascoltare un brano, che dovrebbe essere a quattro voci, cantato solo dal soprano, che canta “di intelletto”. Senza prendere parte di persona e di cuore, esprimendo, vocalizzando, il suo vissuto personale-spirituale, cioè ciò che nell’animo non muore.
Quanto manca l’Eucarestia! La persona umana può flettere ambo le ginocchia solo innanzi a Dio. Innanzi ad un tabernacolo finalmente è possibile adorare, cioè rendere gloria e onore con tutto l’essere della nostra persona, soprattutto esprimendo coi gesti quello che le parole non bastano a dire. Tutto quanto viene praticato nella Santa Messa è “Verità Gestuale”, soprattutto “adorante”, fondendo spirito-anima-corpo. Solo Gesù sa tenere in armonia carne e spirito: ecco allora le affabili Madonne, i Santi e le volte angeliche della Chiesa cattolica.
L’Eucarestia ha un potenziale culturale immenso. Quando i bambini entrano in chiesa, li si vede osservare i genitori, soprattutto quando essi assumono un atteggiamento “unico” nell’adorare il Santissimo Sacramento, fonte e culmine da cui deriva tutta la compattezza meravigliosa della Chiesa cattolica. Oltre i limiti umani del parroco o della parrocchia, sai che puoi ricevere il tuo Signore, che nutre di luce la nostra vita e fa di noi un sacrificio perenne. Tutto ciò che ci differenzia da Gesù e Maria, ciò che manca alla nostra vita, viene immancabilmente colmato, giorno dopo giorno, gettando le reti dove la pesca è abbondante. Su quel pane che mangiamo di domenica gettiamo le nostre reti, cercando sempre la presenza benedicente del Salvatore.
Le persone che vivono un’autentica spiritualità eucaristica si notano fin dai primi passi, entrando in chiesa. Mano destra nell’acquasantiera, segno della croce ben eseguito, lasciandosi abbracciare da esso, genuflessione umile, rispettosa e autenticamente adorante; bell’incedere verso il tabernacolo, verso la presenza amica del Nostro Signore Eterno, a cui sono integralmente affidati come principio e fondamento della propria vita.