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Il pensiero del giorno

15 Febbraio 2022 - Autore: Don Andrea Nizzoli

In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?» (Mc 8,14-21)


Con costante insistenza Gesù innesta la sua vita negli Apostoli. Se per noi vivere è Cristo, riusciamo a superare ogni tentazione. Invece, nella misura in cui cediamo alla tentazione di lasciare Gesù, diventiamo il centro di noi stessi, ci separiamo dal prossimo, è come incapsularsi nel proprio egoismo, procediamo verso scelte che spengono la vita. E’ la lenta morte di Gesù in noi. Per risorgere è sufficiente permettere allo Spirito Santo di fare ritornare Gesù al centro del proprio cuore, dei propri sentimenti, dei propri interessi. Il segno che si mette Gesù al centro del proprio cuore è il correre verso la preghiera e non staccarsene mai.

Il lievito dei farisei. Ci sono fermenti di vario tipo, ognuno con le sue caratteristiche. In senso metaforico, la varietà è ancora più grande. Ognuno di noi si adatta in vario modo alla condizione in cui vive, mettendo in opera una vasta gamma di comportamenti e di strategie inconsce.

Vasta è anche la varietà dei giudizi e dei pregiudizi, a seconda degli ambienti. Alcuni pregiudizi sono molto pericolosi. Gesù ci mette in guardia dal “lievito” dei farisei e degli erodiani. Nel nostro modo di parlare, “fariseo” è passato a significare “ipocrita”, chi ostenta una grande virtù e si considera migliore degli altri. Ma tutti siamo un po’ così, tutti abbiamo qualcosa in cui crediamo di essere meglio degli altri. Succede che ci domandino qualcosa attinente al nostro lavoro o alla nostra città. Cose che scontatamente debbono sapere tutti… Prima impressione a caldo: “Com’è ignorante costui! Non conosce nemmeno un personaggio così illustre della mia città”.

Basta poco per sentirsi superiori agli altri. Facilmente questo impeto iniziale, scivola verso un sottile, ma velenoso disprezzo. Dio ci conservi sempre lo stesso puro sguardo del Salvatore verso ogni persona: «E vistolo l’amò». E’ l’unico modo per farsi un’idea corretta del prossimo che incontriamo.


Santi Faustino e Giovita 

Martiri

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Info Don Andrea Nizzoli

Andrea Nizzoli, nasce a Parma, il 30 Maggio 1961, diplomato perito meccanico nel 1980, lavora quattro anni nel settore dell’acciaio inox per le tecnologie alimentari. Determinante, dal punto di vista umano-religioso, l’hanno trascorso durante un severo servizio militare, presso il Battaglione Folgore a Livorno, nel 1981-82.
Militante in Alleanza Cattolica dal 1986, entra in contatto nel 1988 con l’Associazione Sacerdotale: “Opus Mariae Matris Ecclesiae”, con cui inizia un percorso di discernimento vocazionale. Durante questi anni di intensa formazione culturale spirituale, consegue la laurea in Scienze Agrarie, indirizzo in Tecnologie Alimentari nel 1993.
Pochi giorni dopo, entra ufficialmente nel seminario vescovile della diocesi di Massa-Carrara-Pontremoli. Ordinato sacerdote nel 1999 presso la sopra citata associazione, appartiene tutt’ora al clero diocesano e risiede stabilmente in Lunigiana, località Filetto (MS). Dopo il Baccelierato in Sacra Teologia, consegue il Master Biennale in “ Scienza e Fede”, presso l’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum”.
Svolge il suo ministero come parroco di diverse parrocchie dell’Alta Lunigiana e come guida degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola. Presso Alleanza Cattolica, come sacerdote, è stato per sedici anni assistente spirituale del settore giovanile e tutt’ora collabora strettamente allo stesso apostolato spirituale e culturale.

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