In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio» (Mc 10,1-12).
All’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina. Secondo un antico mito greco i Giganti si ribellarono a Giove e costui, per punirli, li divise in due: così sono nati il maschio e la femmina, due metà che cercano perennemente di ricomporsi per completarsi a vicenda. L’uomo perfetto originariamente sarebbe stato androgino, avendo organi sia maschili che femminili.
Fra i Padri della Chiesa, san Gregorio di Nissa è stato l’unico ad avvicinarsi in qualche modo a questa teoria, quando scrive che Adamo in Paradiso sarebbe stato “angelico”. La divisione dei due sessi, maschile e femminile, sarebbe avvenuta dopo il peccato, quando Dio, secondo il racconto biblico, veste gli uomini con tuniche di pelle (Gn 3,21). Ovviamente questa opinione non è accettata dai cristiani come ortodossa: la divisione degli uomini e degli animali nei due sessi proviene dal Creatore. Ma la conclusione che ne segue è la stessa: nessun uomo da solo è perfetto, e cerca compimento negli altri e gli altri in lui. Per quanto riguarda gli uomini e le donne, questo fatto è evidente, ma nonostante le differenze, agli occhi di Dio maschi e femmine sono uguali.
Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie. L’uomo e la donna lasciano i genitori, eppure ci può essere un’unione più intensa di quella fra la madre e il figlio? Non si può rinnegare, e non si cancella né dal corpo né dall’anima. Se si interrompe, e la natura stessa lo richiede, è possibile solo perché si crea un’unione ugualmente forte, inseparabile, cioè una nuova famiglia. Due veri fidanzati sono affascinati e sedotti dalla scoperta di una meravigliosa reciprocità, la quale non può essere che opera di Dio, che li ha fatti incontrare e li benedice.
Mosè, per frenare la stoltezza del maschilismo divorzista, impose di scrivere un “Libello di ripudio”, per arginare una prassi che si compiva senza la dovuta calma. Lo scopo del libello era quindi a favore della donna, che non restava così in balia del capriccio del marito. La riflessione profonda è già preghiera, e abbatte tutti i peccati.