In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano» (Lc 5,27-32)
Dio è la parola più esplosiva che esista. Chi potrebbe pronunciarla e rimanere indifferente? Soprattutto se essa è indossata da un’anima completamente rivolta a Lui, quindi priva di sintomi di morte. L’anima del credente, al nominarla, vibra di un sentimento infinito di amore. Chi si ritrova innanzi ad un’anima colmata di grazia percepisce un amore totalmente connaturato alla vita, che spazza via tutte le tristezze e i dubbi. Se è un peccatore incallito come Matteo, osserva e aderisce, perché finalmente assapora una pace di cui era privo.
Quando invoca Dio, si spalancano in essa gli abissi insondabili di pace e di gioia. Nessuna parola è più pura, più luminosa e più santa di questa. Chiama Dio col cuore e ti sentirai avvolgere da una dolcezza sconfinata.
Dio è vivo, anzitutto, nell’anima viva di Gesù e in coloro che lo riconoscono Figlio di Dio. E’ morto in un’anima completamente rivolta a questo mondo e al dio denaro. Quando il nome di Dio lascia indifferenti, l’uomo ha ridotto la sua anima ad un ammasso di pietre. Ma anche da esse la divina potenza sa trarre i figli di Abramo.
Dio è il fine della vita. Senza di Lui non ci sarebbe una ragione assolutamente valida per vivere. Innanzi al volto vivente di Gesù, Matteo vede la precarietà del denaro di cui si è impossessato. Faceva della sua vita un’inutile fatica. La sua storia gli appare ora così come essa era diventata, cioè una tragica fiera delle vanità. A che serve proclamarsi padrone dell’universo, se non vedi la prima causa dell’esistenza? L’uomo ha bisogno di Dio. Lo proclama oggi Matteo con la sua pronta risposta al «Seguimi» di Gesù.
L’uomo ha fame d’infinito e non di cose finite. L’uomo cammina nel tempo, ma tende all’eternità. Il codice genetico di ogni essere umano è scritto nei Cieli.