Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato. (Mt 23, 1-12)
Quanto dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere
Il santo bizantino Simeone il Nuovo Teologo (949-1022, visse in Galazia, nell’attuale Turchia, scrittore poetico-mistico) ebbe nella sua vita una crisi simile a quella che in occidente, più tardi, avrebbe avuto come esito la Riforma Protestante.
Egli credeva ciecamente al suo maestro spirituale, semplice monaco, ma venne in conflitto con i vescovi. A chi dare la precedenza? Si mise a riflettere. Posso ubbidire solo laddove lo Spirito Santo parla. Ma come possono avere lo Spirito i vescovi che non vivono in conformità con Lui?
In casi come questo si suole citare la parola di Cristo sui farisei e sui capi religiosi del popolo ebraico. Gesù li rimprovera per i loro difetti morali, e non esita a chiamarli “sepolcri imbiancati” (Mt 23, 27). Eppure dopo dice al popolo: “Fate e osservate ciò che vi diranno!” Non è illogico? Al contrario, il comportamento di Gesù mostra un aspetto particolare dell’amore divino.
Dio stesso conduce infallibilmente il suo popolo. Lo fa per mezzo dei suoi rappresentanti sulla terra, che sono nelle sue mani. Anche se indegni, Dio non permette che falsifichino la sua rivelazione e la sua direzione provvidenziale.
(cfr T. Spidlik – Il Vangelo di ogni giorno)