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Il pensiero del giorno

16 Marzo 2022 - Autore: Don Andrea Nizzoli

Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà”. Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: “Che cosa vuoi?”. Gli rispose: “Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno”. Rispose Gesù: “Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?”. Gli dicono: “Lo possiamo”. Ed egli disse loro: “Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato”. Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: “Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”. (Mt 20, 17-28)


Viene qui evidenziata l’incomprensione dei discepoli: Gesù aveva predetto il suo annientamento, e i discepoli sognano i primi seggi in un regno terreno. Matteo cerca di salvaguardare la reputazione dei figli di Zebedeo mandando avanti la madre: non sono loro, come in Marco, che hanno la sfacciataggine di chiedere a Gesù i primi posti, ma Salome, la madre. La salita al Calvario aveva esaltato i tre apostoli più seguiti da Gesù, presenti alla risurrezione della figlia di Giairo, nella Trasfigurazione e nel Getsemani.

Essi credono imminente l’inaugurazione del regno messianico, che concepiscono come mondano e cercano di accaparrarsi le poltrone migliori. I due discepoli avrebbero perseverato nella sequela di Gesù, condividendone i patimenti. In effetti, Giacomo venne martirizzato da Erode Agrippa nel 44 d.C. circa. Giovanni invece non morì martire. Eppure è associato alla sorte di Giacomo. Ciò conferma che probabilmente la profezia di Gesù non è una vaticinium ex eventu, una previsione dell’evento. Gesù riconosce che i due discepoli parteciperanno alla sua sorte di persecuzione e morte, ma spetta al Padre assegnare il premio, che rappresenta un dono della sua libera iniziativa di amore.

Nello sguardo che diamo al crocifisso, vi sia sempre tanta ammirazione e fede. Ma Cristo si imita in Maria, dove non vi sono né sangue, né miracoli, ma solo fede e quotidianità, ordinata da una intelligenza che la fede illumina e diviene passione famigliare e lavorativa. Le testimonianze straordinarie non vanno mai cercate; vengono come dono che solo il cielo può concedere. 

(cfr A. Poppi – Sinossi dei quattro vangeli)


Sant’ Eriberto di Colonia 

Vescovo

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Info Don Andrea Nizzoli

Andrea Nizzoli, nasce a Parma, il 30 Maggio 1961, diplomato perito meccanico nel 1980, lavora quattro anni nel settore dell’acciaio inox per le tecnologie alimentari. Determinante, dal punto di vista umano-religioso, l’hanno trascorso durante un severo servizio militare, presso il Battaglione Folgore a Livorno, nel 1981-82.
Militante in Alleanza Cattolica dal 1986, entra in contatto nel 1988 con l’Associazione Sacerdotale: “Opus Mariae Matris Ecclesiae”, con cui inizia un percorso di discernimento vocazionale. Durante questi anni di intensa formazione culturale spirituale, consegue la laurea in Scienze Agrarie, indirizzo in Tecnologie Alimentari nel 1993.
Pochi giorni dopo, entra ufficialmente nel seminario vescovile della diocesi di Massa-Carrara-Pontremoli. Ordinato sacerdote nel 1999 presso la sopra citata associazione, appartiene tutt’ora al clero diocesano e risiede stabilmente in Lunigiana, località Filetto (MS). Dopo il Baccelierato in Sacra Teologia, consegue il Master Biennale in “ Scienza e Fede”, presso l’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum”.
Svolge il suo ministero come parroco di diverse parrocchie dell’Alta Lunigiana e come guida degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola. Presso Alleanza Cattolica, come sacerdote, è stato per sedici anni assistente spirituale del settore giovanile e tutt’ora collabora strettamente allo stesso apostolato spirituale e culturale.

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