Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti. Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano! (Mt 7, 6.12-14)
“e pochi sono quelli che la trovano!”
Effettivamente le cose stanno così. Tante posizioni vengono giustificate facendo riferimento a questa esclamazione, male interpretata: – Il cielo è soltanto per gli eroi, io non sono un eroe e devo vivere. –
Dal punto di vista teorico il problema non è di facile soluzione. La democrazia si fonda sulla presunzione che la maggioranza degli uomini prenda la decisione giusta, e che gli altri si conformino a ciò che dice la maggioranza. Secondo il filosofo Emmanuel Kant, è una norma valida considerare morale ciò che tutti possono fare. Può darsi che questo modo di vedere le cose presenti qualche vantaggio per quanto riguarda la legislazione e l’economia dello Stato, ma certo si finirebbe con scegliere ciò che è utile materialmente, nell’immediato. Cioè, cadremmo in una morale utilitaristica. Basti immaginare cosa sta accadendo ora nella bioetica con le leggi della cultura della morte: divorzio, aborto, eutanasia, gender. La vita spirituale cristiana è un’opera d’arte che dipinge nell’anima l’immagine di Dio: per questo ogni santo è unico a modo suo. Allora, ognuno cerchi di essere consapevole di dove andare, e non vada dove vanno tutti. Forse sulla sua strada stretta non troverà molti compagni, ma camminerà con Cristo.