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Il pensiero del giorno

2 Settembre 2022 - Autore: Don Andrea Nizzoli


Allora gli dissero: “I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!”. Gesù rispose loro: “Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno”. Diceva loro anche una parabola: “Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!””. (Lc 5, 33-39)


Dopo duemila anni possiamo ben dire che le fede cattolica mette appetito, come cristiani, la fede ci motiva totalmente alla vita, da cui la buona tavola e il cibo condiviso amando il prossimo. Sono energie per le “opere”, che Dio non dimenticherà e che ci valgono tutt’ora il suo giudizio di benedizione.

Tante attività, dalle più culturali-liturgiche alle ricreative, finiscono con un momento conviviale. Spesso anche le feste religiose più motivate diventano solo “sagra”, dedicata ad un certo prodotto gastronomico locale. Oggi è molto importante associare le persone, perché la solitudine è devastante, indice di un degrado religioso-antropologico. Quando manchi di fede ti abbrutisci e non ti proponi a nessuno. Gesù stesso era commensale di tutti, ma non riduceva mai la fede al momento conviviale. Infatti in questa parabola evidenzia come la religione cristiana è essenzialmente:

-Confidente rapporto con lo “Sposo”, che è Lui stesso.

Quando perdiamo contatto con Lui, la religione diventa una serie di regole morali, fine a se stesse e super adattate ai nostri piacimenti. Oppure “sagre”, occasione per grandi mangiate e grandi bevute.

Conosciamo Gesù? Lo poniamo veramente al centro della nostra vita, che con Lui si risolve sempre in bene, da cui quel desiderio di vita eterna con Lui? Dare piena risposta a questi quesiti, porta l’autentica conversione. Ci stacchiamo da ogni sistema ideologico e da ogni forma riduttivo-pelagiana del cristianesimo.

Noi cattolici crediamo in Qualcuno, vivo, presente a noi nel suo Santo Spirito.

Nel rapporto con Lui ponderiamo tutti i nostri ragionamenti e le nostre scelte.

Non è una stabile e immutabile sicurezza quella che ci dà il Salvatore, ma una continua vita nuova che ci impegna a cercare e comprendere la volontà di Dio, come collaboratori attivi della propria gioia di salvezza. La fede non è una soluzione alle nostre paure e insicurezze. Ci salva giorno per giorno per incontrare, cuore a cuore, il salvatore Gesù Cristo.



Sant’ Abibo di Edessa Diacono e martire

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