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Il pensiero del giorno

17 Febbraio 2023 - Autore: Don Giuseppe Zanghì

Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».

Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza» (Mc 8,34-9,1).




                                  

Gesù, riconosciuto da Pietro, per ispirazione di Dio Padre, come il Cristo, comincia a spiegare, alla folla e ai discepoli, che il vero significato del suo messianismo risiede nel sacrificio dell’Amore che si realizza attraverso la via della Croce accettata da lui stesso per primo e in sua compagnia anche dai suoi più intimi amici. Con parole estremamente chiare e definitive Gesù ci insegna che non c’è amore capace di farci stare bene per sempre al di fuori della croce, cioè del rinnegamento di noi stessi fino a perdere la nostra vita per causa sua e del vangelo. Dio è Amore che si dona eternamente nella comunione della sua famiglia trinitaria di Padre, Figlio e Spirito Santo. Volle, sin dall’inizio, comunicare la sua felicità agli esseri da Lui liberamente creati. Ma fu ricambiato con l’ingratitudine della superbia e della disobbedienza. Il Signore però, nella sua bontà infinita, continua ad offrire il suo amore all’umanità ribelle e disobbediente per il merito del suo stesso Figlio che facendosi uomo, vive nella sua umanità la pienezza della comunione filiale al Padre che tutta la creazione aveva rigettato. Quello di Gesù è dunque l’amore perfetto a cui ogni essere umano è ordinato e che si realizza solo nella piena comunione con Dio!

Gesù ce l’ha fatta, veramente alla grande! Con il suo amore totale ha cancellato anche tutto il disamore dei peccati dell’umanità e della terribile superbia degli angeli ribelli! Ora, con l’unione a Gesù, la salvezza dell’Amore, vissuto e compiuto dal Sacro Cuore nel Sacrificio della Croce ed esaltato nella Risurrezione, è possibile a tutti. Ma il Nemico della natura umana aveva deciso per sempre di rifiutare Gesù Cristo Re e Signore, anzi, senza riuscirvi, tentava di deviare lo stesso Figlio di Dio dal cammino della Croce! Tentativo fallito! Ci stava riuscendo con Pietro, ma dopo, l’effimera vittoria iniziale, perse anche con lui la partita e la sta perdendo anche con la Chiesa…perché le porte degli Inferi non prevarranno contro di essa. Perciò: “annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua Risurrezione nell’attesa della tua venuta” e ci prepariamo, dicendo il nostro “sì” quotidiano ai Sacri Cuori, alla realizzazione della entusiasmante promessa: “Infine il mio Cuore Immacolato trionferà!”

Santi Sette Fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria

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