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Il pensiero del giorno: At 15,1-8

2 Maggio 2018 - Autore: Don Piero Cantoni

« Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: “Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati”. Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. Essi dunque, provveduti del necessario dalla Chiesa, attraversarono la Fenicia e la Samaria, raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli. Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani, e riferirono quali grandi cose Dio aveva compiuto per mezzo loro. Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: “È necessario circonciderli e ordinare loro di osservare la legge di Mosè”. Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema » (At 15,1-8). 

Questa prima riunione degli apostoli e degli anziani è sempre stata considerata come l’origine e il modello dei successivi concili ecumenici della Chiesa. Noi oggi fatichiamo un po’ a renderci conto dell’importanza della questione che era sul tappeto: i pagani che volevano entrare nella Chiesa dovevano essere anche circoncisi oppure il Battesimo superava e includeva ad un livello superiore la stessa circoncisione? La circoncisione comportava l’impegno ad osservare la legge in tutta l’ampiezza che la tradizione ebraica aveva determinato.

Secondo una classificazione più tardiva, ammontava a 613 precetti, suddivisi in 248 positivi e 365 negativi. Il concilio di Gerusalemme arrivò alla conclusione che l’obbligo di osservare la legge in tutte le sue particolarità cerimoniali non sussisteva più. I dieci comandamenti conservavano il loro valore perché erano un riassunto rivelato della legge naturale, mentre il comandamento fondamentale si rivelava essere quello dell’amore che Gesù non aveva solo insegnato ma veramente e realmente « donato ». L’amore con cui Gesù ci ha amato non è un amore puramente umano, per quanto grande questo possa essere immaginato, ma è lo stesso amore con cui il Padre lo ha amato: « Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore » (Gv 15,9; cfr. 13,34; 15,12). Un amore divino impossibile alle nostre sole forze umane, ma possibile a chi – divenuto figlio nel Figlio – partecipa alla natura divina (2Pt 1,4). « […] l’amore di Dio [infatti] è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato » (Rm 5,5)

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