« Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà » (Gv 16,12-15).
Gesù fa la sua quinta promessa dello Spirito Santo, dicendo che ha ancora molte cose da rivelare, ma i discepoli non sono ancora in grado di portarne il peso, perché ancora non hanno ricevuto lo Spirito. Quali sono queste cose? Riguardano il mistero del Padre (8,38.40) che ancora non sono in grado di penetrare. Gesù sviluppa il tema della guida dello Spirito Santo che non parlerà in proprio ma ricorderà solo quanto lui (Gesù) ha insegnato, dicendo: « Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità ». Lo Spirito è « Spirito della verità » (14,17; 15,26) perché guida i discepoli a comprendere nella fede il significato della rivelazione di Gesù. Questa azione dello Spirito Santo, in concreto, si identifica con l’azione della Chiesa: « La missione di Cristo e dello Spirito Santo si compie nella Chiesa, Corpo di Cristo e tempio dello Spirito Santo. Questa missione congiunta associa ormai i seguaci di Cristo alla sua comunione con il Padre nello Spirito Santo: lo Spirito prepara gli uomini, li previene con la sua grazia per attirarli a Cristo. Manifesta loro il Signore risorto, ricorda loro la sua parola, apre il loro spirito all’intelligenza della sua Morte e Risurrezione. Rende loro presente il Mistero di Cristo, soprattutto nell’Eucaristia, al fine di riconciliarli e di metterli in comunione con Dio perché portino “molto frutto” (Gv 15,5; Gv 15,8; 737 Gv 15,16). In questo modo la missione della Chiesa non si aggiunge a quella di Cristo e dello Spirito Santo, ma ne è il sacramento: con tutto il suo essere e in tutte le sue membra essa è inviata ad annunziare e testimoniare, attualizzare e diffondere il mistero della comunione della Santa Trinità […]: “Noi tutti che abbiamo ricevuto l’unico e medesimo spirito, cioè lo Spirito Santo, siamo uniti tra di noi e con Dio. Infatti, sebbene, presi separatamente, siamo in molti e in ciascuno di noi Cristo faccia abitare lo Spirito del Padre e suo, tuttavia unico e indivisibile è lo Spirito. Egli riunisce nell’unità spiriti che tra loro sono distinti […] e fa di tutti in se stesso un’unica e medesima cosa. Come la potenza della santa umanità di Cristo rende concorporei coloro nei quali si trova, allo stesso modo l’unico e indivisibile Spirito di Dio che abita in tutti, conduce tutti all’unità spirituale” [San Cirillo di Alessandria, Commentarius in Joannem, 12: PG 74, 560-561] » (Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 737-738). Ci sono come due fasi della rivelazione (non due rivelazioni!), quella del tempo di Cristo il quale porta la rivelazione oggettivamente e storicamente e quella del tempo dello Spirito, che coincide con il tempo della Chiesa, in cui la verità definitiva portata da Gesù è illuminata e resa soggettivamente presente nel cuore dei fedeli. Gesù, lo Spirito Santo e la Chiesa non debbono mai essere separati! Solo nella loro unità si manifesta il mistero di Dio, Padre onnipotente e misericordioso.