« In quel tempo alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: “Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!”. […]. Poi, riunita la folla, disse loro: “Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!”. Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: “Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?”. Ed egli rispose: “Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!” » (Mt 15,1-2.10-14).
I farisei accusano i discepoli di Gesù di trasgredire la «tradizione degli antichi». In che cosa consiste questa tradizione degli antichi? La Legge prescriveva ai sacerdoti di lavarsi prima di accedere al servizio del santuario (Es 30,17-21). I farisei, come espressione di devozione avevano esteso questo precetto a tutto Israele. Ogni devoto israelita doveva lavarsi le mani prima di prendere cibo. Il prendere cibo veniva equiparato ad un atto di culto. La cosa in sé non era negativa, ma quello che Gesù condanna è che in molte occasioni queste estensioni devozionali venivano considerate più importanti della legge di Dio e in particolare della carità nei confronti dei congiunti. Questo fornisce al Signore l’occasione per approfondire il concetto di “purità”. Ciò che rende impuro l’uomo è quello che esce dal cuore, cioè che procede dal suo principio personale, non quello che entra nell’uomo. Il cuore nella Bibbia è il centro dell’uomo, il “luogo” dove si uniscono e si intersecano le sue facoltà più importanti: la sua intelligenza, la sua volontà, i suoi sentimenti. Il luogo da cui procede insomma la sua libertà. È questo un luogo fisico? San Tommaso d’Aquino si pone la questione: l’anima è nel corpo o il corpo è nell’anima? La sua risposta è un invito all’approfondimento metafisico. L’anima è il principio vitale trascendente che fa sì che l’uomo sia intelligente e libero. Ovviamente trascende il corpo e non è “contenuto” dal corpo, ma piuttosto è l’anima che “contiene” il corpo (cfr. 1Sent, dist. 8, q. 5). Il corpo con la diversità delle sue parti è come l’ “immagine” della realtà spirituale dell’uomo. Se il cervello è lo strumento del pensiero discorsivo dell’uomo, il pensiero intuitivo e “trasformante” la vita stessa dell’uomo è piuttosto il suo cuore. È da lì dunque che vengono le impurità. Gesù ci fa allora il dono più importante: se noi lo accogliamo nella fede e nella vita ci cambia il cuore! Gesù infatti compie e realizza la profezia di Ezechiele: « Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli, vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme » (Ez 36,25-27).