« Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti » (Mt 24,42-51).
Noi non possiamo sapere la data e il tempo della seconda venuta di Cristo. Proprio per questo dobbiamo essere vigilanti e sempre pronti ad incontrarlo in ogni tempo. « Quanto a quel giorno e a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli del cielo né il Figlio, ma solo il Padre » (Mt 24,36). Gesù ovviamente, in quanto Figlio di Dio e Dio come il Padre lo sa da tutta l’eternità, ma in quanto depositario di una missione nel mondo, questa informazione non appartiene al piano di salvezza che è incaricato di rivelare.
Non sappiamo quando, ma questa venuta incombe ed è imminente. Secondo il tempo cronologico, quello misurato dall’orologio e dal calendario, può anche essere molto lontana, ma secondo il tempo qualitativo, il kairòs, essa è vicinissima. Tutti dobbiamo essere pronti ad accogliere con gioia la venuta del Signore. Sarà il grande incontro con la Persona tanto amata e tanto attesa.