• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa al piè di pagina
Alleanza Cattolica

Alleanza Cattolica

Cristianità

  • Cristianità
    • La rivista Cristianità – indici
    • Abbonarsi
    • Quaderni di Cristianità
    • Edizioni Cristianità
  • Temi
    • Famiglia
      • Educazione
      • Matrimonio
      • Family day
    • Aborto
    • Divorzio
    • Droga
    • Fine vita
      • Omosessualità
    • Unioni civili
    • Dizionario del Pensiero Forte
    • Affidamento a Maria
      • Appello ai Vescovi e ai Sindaci d’Italia
      • L’affidamento alla Madonna dei Vescovi
      • Affidamento alla Madonna da parte dei sindaci
  • Rubriche
    • Voce del Magistero
      • Angelus
      • Udienze
      • Regina coeli
      • Discorsi
      • Magistero episcopale
    • Lo scaffale
    • Via Pulchritudinis
      • Arte
      • Architettura
      • Cinema
      • Costume
      • Iconografia
      • Letteratura
      • Musica
      • Teatro
    • Nel mondo…
      • Italia
        • Elezioni 2022
      • Africa
      • Centro america
      • Europa
      • Medio Oriente
      • Mediterraneo
      • Nord America
      • Sud America
      • Sud-est Asiatico
    • Economia
    • Interviste
    • Comunicati
    • English version
    • Versión en Español
  • Spiritualità
    • Il pensiero del giorno
    • Cammei di Santità
    • Esercizi di Sant’Ignazio
    • Le preghiere della tradizione
    • Sante Messe del mese
      • Ora di adorazione
  • Lettere agli amici
  • Eventi
  • Audio e Video
    • Video
      • Riflessioni di Marco Invernizzi
      • Storia della Chiesa
      • Geopolitica
      • Islam: ieri e oggi
      • Video interviste
      • Convegni
      • Conferenze
    • Scuole estive
    • Audio
    • Radio Maria
Ti trovi qui: Home / Spiritualità / Il pensiero del giorno / Il pensiero del giorno: Mt 9,18-26

Il pensiero del giorno: Mt 9,18-26

9 Luglio 2018 - Autore: Don Piero Cantoni

« Mentre diceva loro queste cose, giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: “Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà”. Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli. Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: “Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata”. Gesù si voltò, la vide e disse: “Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata”. E da quell’istante la donna fu salvata. Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: “Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme”. E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione » (Mt 9,18-26).

 

La salvezza ci raggiunge attraverso la carne, ma ciò che da noi deve essere raggiunto è la persona divina di Gesù e questo è possibile solo attraverso la fede che non è solo un atto interiore, ma – insieme – interiore ed esteriore: « Perché se con la tua bocca proclamerai: “Gesù è il Signore!”, e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza » (Rm 10,9-10). La donna è convinta che Gesù ha potere sulla vita che continuamente le sfugge con il sangue che perde e, a questa fede che abita il suo cuore, unisce una professione esterna toccando anche solo leggermente il mantello di Gesù.

La stessa fede anima il padre della fanciulla che non si lascia scoraggiare dall’attesa, neppure dalla morte sopraggiunta nel frattempo. Crede con il cuore che Gesù ha potere sulla morte e professa questa sua fede staccandosi dagli increduli che ridono in modo  beffardo. Per valutare fino in fondo la situazione della donna con l’emorragia bisogna tener conto che questa malattia la rendeva legalmente impura, tutto quello che toccava era impuro (Lev 15,25-27) con la conseguenza che tutti la evitavano; se era sposata non poteva avere rapporti sessuali con il marito (Lev 20,18); non poteva frequentare il Tempio e lodare Dio assieme agli altri (Lev 15,31-33).

I miracoli di Gesù non mirano a soddisfare la curiosità o a manifestare un potere fine a sé stesso, ma solo a sollecitare la fede in lui. Se lo si riconosce come Figlio di Dio, Gesù pone dei segni che rafforzano questa fede e la irrobustiscono. Mediante questa fede viva, lui non ci libera tanto dalla morte o dalla malattia, ma dalla malattia più profonda, dalla schiavitù più radicale che è quella del peccato.

Condividi:

  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)

Correlati

Archiviato in:Il pensiero del giorno, Spiritualità

Footer

Alleanza Cattolica

Viale Parioli 40, 00197 Roma
tel. +39 349 50.07.708
IBAN: IT59N0623012604000030223995
info@alleanzacattolica.org

Cristianità

c.p. 185 – 29100 Piacenza
tel. +39 349 50.07.708
C.F. 00255140337

Chi siamo

  • Presentazione
  • Statuto
  • Riconoscimento ecclesiale
  • Decreto Indulgenza
  • Inter nos
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter
  • Youtube

Iscriviti alle Newsletter

Controlla la tua casella di posta o la cartella spam per confermare la tua iscrizione

Copyright © 2023 Alleanza Cattolica · Accedi