Da “La Bianca torre di Echtelion” del 27 giugno 2017. Foto da Wedding In Paradise
«Le Samoa sono una nazione cristiana fondata da Dio Padre, Figlio e Spirito Santo». Nientemeno. Questa frase rafforzerà a giorni il primo articolo della Costituzione delle Isole Samoa dopo che 43 dei 49 deputati dello Stato insulare oceanico l’hanno approvata all’inizio di giugno al termine di una discussione durata mesi ma priva di una reale opposizione. Ne dà notizia Religioscope, osservatorio permanente sulle fedi nel mondo contemporaneo, fondato e diretto da Jean-François Meyer, uno dei massimi esperti mondiali di sacro e dintorni.
La legge fondamentale del Paese insulare prescrive già, nel preambolo, che l’autorità debba essere esercitata «[…] nei limiti prescritti dai comandamenti di Dio» e il motto nazionale è «Faʻavae i le Atua Sāmoa», cioè “Le Samoa sono fondate su Dio”. Ma la decisione di andare oltre è un salto di qualità dettato da due motivi precisi, afferma Grant Wyeth su The Diplomat del 15 giugno. Il primo è il timore dell’islam, sempre più attivo anche a quelle latitudini nonostante il 98% dei samoani siano cristiani e solo 48 residenti (stando al censimento del 2001) siano musulmani: a chi storce il naso, il procuratore generale (equipollente al ministro della Giustizia) ha già risposto che la libertà religiosa continuerà a essere garantita a tutti e che nessuno verrà discriminato anche se, quanto a fede, i deputati samoani vogliono mettere i puntini sulle “i”. Il secondo motivo è la pressione della cultura “straniera”: per esempio il movimento mondiale a favore delle unione omosessuali, ripudiate invece dal parlamento insulare.
Le Samoa, già note come Samoa Occidentali e all’inizio del Novecento come Samoa Tedesche (e da non confondere con le Samoa Americane, un territorio non incorporato facente capo agli Stati Uniti, ovvero quel che resta di una colonia), si sono rese indipendenti dalla Nuova Zelanda nel 1962. Arcipelago di poco meno di 3mila km2 per 241mila abitanti con capitale Apia, sono una monarchia elettiva de jure, con il re eletto dai capofamiglia più illustri, ma una repubblica parlamentare de facto, motivo per cui oltre al sovrano, al primo ministro e al parlamento hanno pure il capo dello Stato. Affinché le Samoa diventino uno Stato ufficialmente cristiano manca appunto solo la firma di quest’ultimo, peraltro scontata.
Marco Respinti