Di Andrea Morigi da Libero del 26/04/2019. Foto redazionale
Scusate, avevamo sbagliato. Le autorità dello Sri Lanka rifanno i
calcoli e più di un centinaio di vittime della strage di Pasqua mancano
all’appello. Anzi, erano soltanto gravemente mutilati. Così si passa dal
bilancio ufficiale di 359 morti a un nuovo totale che ammonta a 253
cadaveri. Fino al prossimo aggiornamento, almeno. La confusione è
totale.
Del resto, uno dei kamikaze era stato precedentemente
arrestato dalla polizia e poi rilasciato, come riporta la Cnn, citando
come fonte un alto funzionario del governo. Si tratta di Ilham Ahmed
Ibrahim, che negli attacchi di domenica si è fatto esplodere al Cinnamon
Grand hotel di Colombo, e che è uno dei due figli del tycoon delle
spezie Mohamed Yusuf Ibrahim. Entrambi i figli, cioè Ilham Ahmed Ibrahim
e il fratello Imsath Ahmed Ibrahim, erano già stati identificati come
kamikaze degli attacchi di Pasqua. «È l’attentatore suicida del Cinnamon
Grand che era stato rilasciato prima», ha detto la fonte alla Cnn. La
polizia conferma inoltre all’emittente che sta trattenendo il padre dei
due kamikaze, Mohamed Yusuf Ibrahim appunto, perché sospettato di avere
aiutato e agevolato i figli.
Le autorità dello Sri Lanka hanno
chiesto l’aiuto del pubblico per l’arresto di altri sei ricercati per
gli attentati terroristici di domenica scorsa. La polizia ha diffuso le
foto dei sospettati, invitando i cittadini a fornire informazioni su di
loro. Finora, sono 76 le persone arrestate in relazione agli attacchi,
mentre procede l’ operazione lanciata in tutta l’isola, con controlli di
sicurezza in abitazioni e luoghi frequentati dal gruppo di autori delle
stragi.
Troppo tardi, riconosce anche il segretario alla Difesa
Hemasiri Fernando, che ieri ha presentato le proprie dimissioni al
presidente Maithripala Sirisena. Lo Stato dello Sri Lanka ha
riconosciuto il «fallimento» nella missione di garantire la sicurezza
nazionale, dal momento che era in possesso in anticipo di informazioni
cruciali sul rischio di attacchi suicidi.
In un’ intervista
rilasciata alla Cnn, il premier dello Sri Lanka Ranil Wickremesinghe ha
detto che diversi dei kamikaze erano sotto sorveglianza prima degli
attacchi ma che non c’ erano prove «sufficienti» per arrestarli. Il
premier ha inoltre definito «sorprendenti» i loro profili, confermando
che gli attentatori appartenevano alla classe alta e media e che erano
ben istruiti e avevano studiato all’estero. Chissà se forse proprio per
questo motivo non avevano osato disturbarli.