« Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita » (Lc 21,12-19)
La vita del cristiano non sarà una vita “tranquilla”, senza problemi, ma una vita di lotta. « Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti » (Ger 1,19). La vita dell’uomo su questa terra è una battaglia. « L’uomo non compie forse un duro servizio sulla terra e i suoi giorni non sono come quelli d’un mercenario? » (Gb 7,1). Quello che qui viene tradotto con “duro servizio” è letteralmente, nel testo ebraico, un “servizio militare” [צָבָא]. Lo stesso termine che ricorre nell’espressione frequente « Dio degli eserciti [אֱלֹהִים צְבָאוֹת] » (per es. Sal 80,8) e che ritroviamo nel prefazio della liturgia romana: « Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth » trascritto in caratteri romani dall’ebraico nella versione latina. Come combattere bene questa battaglia? L’essenziale in un esercito è la disciplina, la disponibilità a seguire senza discutere gli ordini del comandante, quindi la fiducia in chi ci guida. Una frase riassume bene questo atteggiamento: « Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita », che andrebbe tradotta meglio così: « Con la vostra pazienza possederete le vostre vite » (così traduce la neovulgata latina, che è il testo ufficiale della Chiesa). Il greco di Luca ha: nella vostra ὑπομονῇ – termine di difficile traduzione, perché riassume i significati di “pazienza”, “sottomissione” e “perseveranza”, κτήσασθε – da κτάομαι, sanscrito kshatrá “signoria”, sottometterete le vostre vite. Guardiamo sempre a Gesù: è il nostro comandante e seguiamolo senza tentennare. L’obbedienza della fede ci fa vivere e ci fa vincere.