«Il suo “Eccomi”», ricorda il Papa, «[…] era stato preceduto nella storia della salvezza da tanti altri “eccomi”, da tante obbedienze fiduciose, da tante disponibilità alla volontà di Dio».
di Michele Brambilla
Nell’udienza generale del 18 novembre Papa Francesco introduce il tema della preghiera in Maria: «nel nostro cammino di catechesi sulla preghiera, oggi incontriamo la Vergine Maria, come donna orante. La Madonna», afferma, «pregava. Quando ancora il mondo la ignora, quando è una semplice ragazza promessa sposa di un uomo della casa di Davide, Maria prega. Possiamo immaginare la giovane di Nazareth raccolta nel silenzio, in continuo dialogo con Dio, che presto le avrebbe affidato la sua missione. Lei è già piena di grazia e immacolata fin dalla concezione, ma ancora non sa nulla della sua sorprendente e straordinaria vocazione e del mare tempestoso che dovrà solcare» assieme al Figlio, ma «una cosa è certa: Maria appartiene alla grande schiera di quegli umili di cuore che gli storici ufficiali non inseriscono nei loro libri, ma con i quali Dio ha preparato la venuta del suo Figlio».
Secondo la tradizione, «Maria è in preghiera, quando l’arcangelo Gabriele viene a portarle l’annuncio a Nazareth». La Madonna stava quindi compiendo un gesto per lei assolutamente quotidiano quando fu chiamata da Dio a dire il suo «fiat»: «il suo “Eccomi”, piccolo e immenso, che in quel momento fa sobbalzare di gioia l’intera creazione, era stato preceduto nella storia della salvezza da tanti altri “eccomi”, da tante obbedienze fiduciose, da tante disponibilità alla volontà di Dio». Del resto, «Maria non dirige autonomamente la sua vita: aspetta che Dio prenda le redini del suo cammino e la guidi dove Egli vuole. È docile, e con questa sua disponibilità predispone i grandi avvenimenti che coinvolgono Dio nel mondo». Allora «non c’è modo migliore di pregare che mettersi come Maria in un atteggiamento di apertura, di cuore aperto a Dio: “Signore, quello che Tu vuoi, quando Tu vuoi e come Tu vuoi”. Cioè, il cuore aperto alla volontà di Dio. E Dio sempre risponde. Quanti credenti vivono così la loro preghiera»! Certamente «quelli che sono più umili di cuore, pregano così: […] “Signore, quello che Tu vuoi, quando Tu vuoi e come Tu vuoi”. E questi pregano così, non arrabbiandosi perché le giornate sono piene di problemi, ma andando incontro alla realtà e sapendo che nell’amore umile, nell’amore offerto in ogni situazione, noi diventiamo strumenti della grazia di Dio» per quanto è possibile ad un essere umano.
«La preghiera», dice il Papa, «sa ammansire l’inquietudine: ma noi siamo inquieti, sempre vogliamo le cose prima di chiederle e le vogliamo subito», per di più perseguiamo l’autodeterminazione a tutti i costi. «Questa inquietudine», rimarca il Pontefice, «ci fa male, e la preghiera sa ammansire l’inquietudine, sa trasformarla in disponibilità». Anche Maria avrà avuto qualche volta paura, ma non ha mai perso di vista Gesù neppure sotto la croce.
«Nella Vergine Maria», prosegue Francesco, «la naturale intuizione femminile viene esaltata dalla sua singolarissima unione con Dio nella preghiera. Per questo, leggendo il Vangelo, notiamo che ella sembra qualche volta scomparire, per poi riaffiorare nei momenti cruciali»: sono i momenti nei quali «Maria custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19), senza disprezzare l’apostolato attivo.
In poche parole, Gesù e la Madonna sono e saranno sempre con noi.
Giovedì, 19 novembre 2020