« Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna”» (Mt 25,31-46).
All’inizio del suo ministero, Gesù stesso annuncia: « il tempo è compiuto, il Regno di Dio è vicino…» (Mc 1,15) ed è il Signore stesso a mandare gli apostoli a predicare la buona notizia del Regno di Dio (Mt 10,7), come anche è lui stesso a spiegare ai farisei che: « Il Regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o eccolo là, perché il Regno di Dio è in mezzo a voi » (Lc 17,20-21).
Nelle parabole poi, che hanno come tema centrale il Regno, ne spiega le caratteristiche ed i contenuti, fino rispondere a Pilato, durante la passione: « il mio regno non è di questo mondo » (Gv 18,36). Il che non vuol dire che non è presente in questo mondo, ma che non nasce e non si afferma con i mezzi di questo mondo.
Letteralmente infatti dice « il mio regno non è da questo mondo [ἡ βασιλεία ἡ ἐμὴ οὐκ ἔστιν ἐκ τοῦ κόσμου τούτου]. L’affermazione fondamentale la troviamo nel Vangelo di Giovanni dove Gesù, rispondendo sempre a Pilato, afferma: « Io sono re » (Gv 18,37).
Questo è il titolo che campeggia sulla croce e con questo titolo venne sbeffeggiato durante la sua passione e la sua morte. Il Regno, che si identifica con Gesù stesso, si manifesterà nella gloria quando tutta l’umanità sarà uno in Gesù. In quel giorno egli giudicherà ciascuno secondo la legge dell’amore e consegnerà il Regno a Dio Padre (1Cor 15,20-26). In attesa della sua venuta, il Regno di Dio è in costruzione, giorno dopo giorno, nel grande cantiere della storia. È Work in progress nella mia vita. È il senso vero della mia vita.