Da Avvenire del 26/11/2020
Nel dibattito in Argentina sulla proposta di legge per estendere il ricorso all’aborto, avanzata dal presidente Albeto Fernandez, interviene il Papa con una lettera inviata ad alcune donne dei quartieri popolari di Buenos Aires che gli si erano rivolte. «È giusto affittare un sicario per risolvere un problema? – si chiede Francesco nella breve lettera manoscritta diffusa dalle destinatarie –. Non è una questione primariamente religiosa ma di etica umana, che precede qualunque confessione religiosa». Le donne delle Villas Rodrigo Bueno avevano chiesto al Papa di sostenere il loro impegno contro il disegno di legge che verrà discusso al Congresso. «Molte grazie per la vostra lettera», ha scritto il Papa nella sua risposta giunta attraverso la deputata Victoria Morales Gorleri. E riferendosi a quante gli si sono rivolte aggiunge che «sono davvero donne che sanno cos’è la vita», chiedendo alla deputata «per favore » di dire alle sue interlocutrici «che ammiro il loro lavoro e la loro testimonianza, che le ringrazio di cuore per quello che fanno, e che vadano avanti. La patria è orgogliosa di avere donne così». Il manoscritto del Papa è stato diffuso dal profilo Twitter @EsperanMadero della parrocchia La Esperanza di Puerto Madero.
Nei giorni scorsi aveva fatto sentire la sua voce anche la Chiesa argentina invitando coloro i quali sono contrari all’introduzione nella legge in vigore sull’aborto di nuove fattispecie che lo consentano a scendere in piazza sabato 28 novembre in tutto il Paese esprimendo non solo la contrarietà all’iniziativa del presidente ma anche il loro riconoscimento del valore della vita sin dal concepimento. L’episcopato argentino ha espresso con fermezza il più assoluto dissenso rispetto a un’iniziativa parlamentare promossa nel momento in cui il Paese è in grande difficoltà per il pesante impatto della pandemia sotto i profili sanitario, sociale ed economico. «L’aborto non salva vite – hanno scritto i vescovi –. Ciò che salva la vita, entrambe le vite, soprattutto delle donne incinte adolescenti e più vulnerabili, è la cura, l’accompagnamento, la vicinanza, i mezzi economici, l’educazione, la prevenzione, la presenza dello Stato e di altre associazioni civili e religiose inquadrate in un concetto ampio e umano di salute pubblica».
Foto da affaritialiani.it