« Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo » (Lc 2,16-21).
L’anno, secondo la liturgia, cioè secondo la Chiesa, incomincia con la I Domenica di Avvento. L’anno civile inizia il primo gennaio. È arrivata dunque una festa profana: la festa di Capodanno, molto sentita.
La Chiesa, come sempre, ha colto l’occasione per dare a questa festa un significato religioso, celebrando, il primo gennaio, la solennità di Maria Madre di Dio. Così anche quello che è “profano” (fuori dal luogo sacro) può entrare nel tempio e partecipare in pienezza al piano di Dio. Si dice: “anno nuovo, vita nuova”. È un proverbio popolare, dunque contiene una importante anima di verità. L’inizio di un nuovo anno si accompagna sempre con un desiderio di novità, di cambiamento. Quale novità più autentica dell’inizio di una vita vera ed autentica, che releghi il passato di peccato dietro le spalle?
Il Trattato della vera devozione a Maria, di san Luigi Maria Grignion de Montfort, incomincia così: « È per mezzo della Santa Vergine Maria che Gesù Cristo è venuto al mondo ed è ancora per mezzo di lei che deve regnare nel mondo » (n. 1), donandoci una verità inconfutabile. Il peccato, che è la vera origine di tutti i mali del mondo, è incominciato con l’incredulità e la disobbedienza di Eva; la salvezza, la vita nuova, è incominciata con la fede e l’obbedienza della nuova Eva: Maria. Sentiamo in noi il desiderio di ricominciare? Prendiamo la via sicura, la stessa via che ha scelto Dio per venire a noi. Quale via migliore per andare a lui? Una via che è una Persona: « Io sono la via, la verità e la vita » (Gv 14,6).
Celebrando Maria Madre di Dio celebriamo proprio questo mistero. A Costantinopoli, sotto l’autorità del patriarca Nestorio, un predicatore cercava di convincere in cattedrale il popolo a non usare più il titolo di “Theotokos” (Madre di Dio) e a sostituirlo con quello di “Christotokos” (Madre di Cristo) suscitando una risentita reazione. Il popolo semplice era infatti abituata da secoli a rivolgersi a Maria, nella preghiera, con questo titolo. La più antica preghiera mariana di cui abbiamo il testo (un papiro risalente al III secolo è stato ritrovato in Egitto nel 1917; fu composta probabilmente durante le persecuzioni di Decio e Valeriano nel 250-258) contiene questo titolo. È una antifona presente in tutte le liturgie. Eccola nella versione romana : « Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta ». Una preghiera che era particolarmente cara a san Giovanni Bosco.
Quando il concilio ecumenico di Efeso condannò Nestorio e definì che Maria poteva e doveva essere invocata con il titolo di “Madre di Dio”, il popolo uscì per strada e fece una festosa fiaccolata per le vie di Efeso. Maria è sempre molto popolare. Essa misteriosamente attira. Questo titolo la riguarda, ma riguarda soprattutto la persona di Gesù e ci assicura che l’unione della natura umana e della natura divina in lui è assolutamente reale. Una Mamma non mette al mondo una natura, ma una persona.
I “nestoriani” di oggi, sono ormai pienamente d’accordo con noi. Evidentemente Dio non ha incominciato ad esistere quando è nato Gesù, ma Gesù nato da Maria, il piccolo Gesù piangente, affamato e infreddolito, è veramente Dio. Maria è la custode del mistero, ce lo dona e ci aiuta ad accoglierlo, perché quello che è nato in lei possa nascere anche nel nostro cuore e dare inizio ad una vita nuova. La devozione a Maria è estremamente semplice e “banale” agli occhi degli intellettuali di questo mondo, ma porta con sicurezza e profondità a Gesù vivo e vero.