« Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: “Salute a voi!”. Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: “Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno”. Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: “Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione”. Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino ad oggi » (Mt 28,8-15).
L’apparizione a Maria madre di Gesù non è raccontata dalla Scrittura. Sant’Ignazio di Loyola negli Esercizi Spirituali la dà per scontata: « La Scrittura infatti dice che apparve a molti. Sebbene non la nomini espressamente, ce lo lascia facilmente capire se abbiamo intelletto. Per non meritare altrimenti il rimprovero: “Anche voi siete ancora senza intelletto?” (Mt 15, 16) » (n. 299). In effetti la Scrittura fa appello anche alla nostra comprensione amante: « A chi vuoi mai che sia apparso Gesù per primo »? A colei che – sola! – non ha dubitato mai.
Ha sofferto, ma non ha dubitato. Come qualcuno che attende il ritorno della persona che ama da un lungo viaggio: sa che deve ritornare, non ne dubita, ma soffre lo stesso nell’attesa. La certezza dell’incontro non impedisce che sia lo stesso una esplosione di gioia. La domanda di grazia che sant’Ignazio suggerisce a questo punto è quella di partecipare alla gioia di questo incontro: la gioia di Gesù e quella di Maria (cfr. n. 221). Perché la Scrittura non racconta l’apparizione a Maria madre di Gesù?
1. Perché le apparizioni di Gesù narrate nel testo sacro hanno la funzione di suscitare la fede. Maria non ne aveva bisogno.
2. Inoltre sono raccontate le apparizioni a quelli che dovevano essere i testimoni autorizzati della fede: Maria non ha questa funzione.
3. L’apparizione a Maria non è la testimonianza che suscita la fede, ma il compimento di un itinerario spirituale. Allora per conoscerla non è necessaria l’affermazione esplicita della Scrittura, basta l’intelligenza spirituale delle sue allusioni. «Chi ha orecchi per intendere intenda!» (Mc 1,9). I Vangeli raccontano che le donne puliscono in fretta il cadavere di Gesù e lo lasciano nel sepolcro in attesa di tornare alle prime luci dell’alba del giorno dopo il sabato, cosa che fanno puntualmente.
Perché Maria non è con loro? Quale madre avrebbe rinunciato di poter rivedere e baciare anche solo per un attimo il proprio figlio morto? Perché non è presente in mezzo a loro?
L’unica spiegazione plausibile è che lei lo aveva già visto e per questo non andava a cercare tra i morti colui che sapeva per esperienza essere vivo.