« Mi fu rivolta questa parola del Signore: “Figlio dell’uomo, parla al principe di Tiro: Così dice il Signore Dio: Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto: “Io sono un dio, siedo su un trono divino in mezzo ai mari”, mentre tu sei un uomo e non un dio, hai reso il tuo cuore come quello di Dio, ecco, tu sei più saggio di Daniele, nessun segreto ti è nascosto. Con la tua saggezza e la tua intelligenza hai creato la tua potenza e ammassato oro e argento nei tuoi scrigni; con la tua grande sapienza e i tuoi traffici hai accresciuto le tue ricchezze e per le tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore. Perciò così dice il Signore Dio: Poiché hai reso il tuo cuore come quello di Dio, ecco, io manderò contro di te i più feroci popoli stranieri; snuderanno le spade contro la tua bella saggezza, profaneranno il tuo splendore. Ti precipiteranno nella fossa e morirai della morte degli uccisi in mare. Ripeterai ancora: “Io sono un dio”, di fronte ai tuoi uccisori? Ma sei un uomo e non un dio, in balìa di chi ti uccide. Per mano di stranieri morirai della morte dei non circoncisi, perché io ho parlato”. Oracolo del Signore Dio » (Ez 28,1-10).
Il re di Tiro, molto probabilmente Ethbaal II (585-573 a.C.), è proposto come esempio tipico di orgoglio umano. L’orgoglio suggerisce di non avere limiti, di essere “come Dio”. La tua potenza è grande: hai ammassato molto denaro e con il denaro che cosa non si può comperare? La tua sapienza è grande, superiore a quella di Daniele. Chi è questo Daniele? Potrebbe essere una figura mitica del mondo ugaritico oppure essere il Daniele contemporaeneo di Ezechiele a Babilonia.
Nell’un caso come nell’altro il re di Tiro è convinto di avere una grande sapienza, superiore ai sapienti del tempo mitico, oppure ai grandi sapienti del suo stesso tempo. Questa illusione di essere come Dio accompagna e nutre sempre ogni forma di orgoglio. L’orgoglio si nutre delle possibilità che credi di avere. È un essere elevato che non è tuo, ma che ti è donato. Se lo ritieni tuo esso ti sarà tolto: « […] chi […] si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato » (Mt 23,12). Infatti il profeta annuncia che Tiro sarà umiliata dalla potenza straniera dei Babilonesi di Nabû-kudurri-uṣur (o Nabu – dio della conoscenza – proteggi il mio primogenito), conosciuto come Nabucodonosor. Tu sei solo un uomo, dunque debole e fatiscente e questa tua vera natura si manifesterà a breve. Debole, sarai umiliato. Se noi però, pur nella nostra debolezza, ci affidiamo al Forte, allora possiamo diventare veramente forti e vincere ogni nemico.