Frammento 48
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Se a suo tempo la nostra cultura e la nostra politica non avessero abbandonato il dovuto operante ossequio al vivente magistero ‒ in una serie di tradimenti progressivi, dettati dal troppo umano confondere gli individui e i loro errori, con gli istituti e il loro fondarsi in alto ‒ oggi non ci sentiremmo a nostra volta abbandonati, ma sentiremmo solo il peso di una tremenda responsabilità, cui peraltro sedici secoli di civiltà cristiana ci avrebbero preparati.
Ma purtroppo, questi secoli sono stati solo dieci e gli ultimi sei di preparazione al dramma che stiamo vivendo e non di ossequio vero ai princìpi su cui si fondava la cristianità. In questi sei secoli, più che praticare la verità, si è reso omaggio al clero ‒ quando lo si è fatto! ‒ e più che porgere orecchio attento alle verità che enunciava, ci si è curati di imitarne l’umanità, tanto
che, piano piano, la nostra sensibilità per il vero si è ridotta al punto di non saper più distinguere la proposizione ortodossa dall’eresia più o meno latente (1).
NOTE
(1) Cfr. card. Giuseppe Siri [1906-1989], II ringiovanimento nella Chiesa, Roma 1965, p. 84: «Non è forse vero che fino a pochi anni innanzi gli avversari della Chiesa stavano fuori di essa e, invece, da qualche anno gli avversari peggiori sorgono in seno ad essa?». Ci si può legittimamente chiedere se questo valga solo «da qualche anno», perché, se è vero che «il carattere implicito dell’eresia latente fra i membri stessi della Chiesa trova uno strano alleato nell’intimo dell’uomo d’oggi» (Karl Rahner [1904-1984], Che cos’è l’eresia, trad. it. Brescia 1964, p. 62), sarebbe forse necessario portare l’indagine sull’uomo d’oggi, cioè sull’uomo moderno, e sull’origine del suo mondo che, pur essendo recente, ha comunque più di qualche anno, dal momento che «ripete la sua origine da un noto e non edificante fatto avvenuto al principio del secolo xvi» (card. Siri, op. cit., p. 80).
In questo estratto la numerazione (1) della nota nel corpo del testo costituisce adeguamento redazionale della nota a piè di pagina originariamente numerata (2) nel corpo del testo così come adeguamento redazionale sono gl’inserti nel corpo della nota posti fra parentesi quadre.
Prefazione a Mircea Eliade (1907-1986), Mito e realtà, trad. it., Borla, Leumann (Torino) 1966, p. 10.