di Vladimir Rozanskij da AsiaNews del 20/12/2020
Nella capitale e in tutto il Paese si sono avute manifestazioni decentrate e in diversi orari nella giornata, confondendo la polizia. Arrestate 140 persone (100 solo a Minsk). Frontiere sigillate per l’entrata e l’uscita. È libera Olga Khizhinkova, ex Miss Bielorussia 2008, dopo 43 giorni di carcere.
Mosca (AsiaNews) – Si è svolta ieri a Minsk e in tutta la Bielorussia la “Marcia del Tribunale del Popolo”, nel 134° giorno di proteste contro l’elezione “illegittima” di Aleksandr Lukašenko. Franak Vachorka, membro del Coordinamento delle opposizioni e portavoce di Svetlana Tikhanovskaja, che essa è stata probabilmente l’ultima marcia organizzata di quest’anno, in vista delle festività e dei grandi freddi imminenti, ma anche dell’individuazione di nuove strategie per costringere Lukašenko a farsi da parte.
La marcia del 20 dicembre si è distinta per le modalità ancora più articolate rispetto alle domeniche precedenti, quando già i cortei erano stati “decentralizzati” nei vari quartieri delle città, per evitare i blocchi degli Omon e le violenze. Questa volta si è scelto di distribuire i cortei in diversi orari della giornata, dalla mattina presto alla sera tardi, per confondere ulteriormente la polizia, che non riesce a organizzarsi in modo corrispondente. Nonostante queste tattiche, sono state arrestate circa 140 persone in varie città del Paese (circa 100 solo a Minsk): i vari gruppi si sono uniti in cortei più consistenti, e anche nei quartieri periferici dove gli Omon si erano disposti in attesa dei manifestanti.
Molti arresti riguardano gli automobilisti che segnalavano con il clacson la presenza dei poliziotti, in modo da sviare i cortei dai punti più pericolosi, e bloccavano il traffico per impedire l’arrivo degli avtozak della polizia. Le forze dell’ordine si orientano in generale sulle bandiere bianco-rosso-bianche, accorrendo ovunque vengano esposte (un’anziana 87enne è stata multata per la bandiera sul balcone), e tengono d’occhio in particolare gli studenti dei licei e delle università, i più lesti a modificare le tattiche di protesta. I movimenti dei manifestanti sono stati comunque aiutati dal fatto che anche questa domenica, come quella precedente, non sono stati bloccati i segnali dei telefoni cellulari e non sono state chiuse le stazioni della metropolitana.
Le frontiere della Bielorussia sono quasi del tutto sigillate e controllate di continuo, anche sulle strade secondarie. È stata annunciata una multa di 30 dollari per qualunque automobile che varchi la frontiera senza permesso. I divieti di uscire dal Paese sono stati ancor più irrigiditi a partire da oggi 21 dicembre, in vista della pausa per le feste di fine anno. Molti hanno commentato queste misure come “un ritorno ai tempi sovietici”. Alle frontiere bielorusse con Lituania, Ucraina e Polonia in questi giorni si trovano solo lunghe colonne di camion per i trasporti di generi commerciali, disposti in file parallele e scrupolosamente controllati dalla polizia di frontiera, attorniate da reparti dell’esercito.
A confortare gli oppositori, domenica si è diffusa la notizia della liberazione di Olga Khizhinkova, ex Miss-Bielorussia del 2008, una delle tante “donne-simbolo” delle proteste popolari, arrestata l’8 novembre scorso, per la partecipazione ai cortei di protesta. La Khizhinkova ha raccontato di essere rimasta diversi giorni in una cella strapiena di ragazze, dove era stato staccato il riscaldamento ed erano costrette a dormire per terra, senza neanche il materasso, aggiungendo che “non credevo di avere tanta forza per resistere, e soprattutto non credevo di avere tanti amici, dentro e fuori dal carcere”.
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