Di Gesù il Vangelo sottolinea la predicazione e il potere taumaturgico. Anche i credenti devono diventare testimoni di Cristo con la parola e con le loro azioni. Il Papa conferma la sua attenzione nei confronti dei giovani e degli anziani
di Michele Brambilla
«L’odierno brano evangelico (cfr Mc 1,21-28)», dice Papa Francesco introducendo l’Angelus del 31 gennaio, «racconta una giornata-tipo del ministero di Gesù, in particolare si tratta di un sabato, giorno dedicato al riposo e alla preghiera, la gente andava in sinagoga». E proprio «nella sinagoga di Cafarnao, Gesù legge e commenta le Scritture. I presenti sono attirati dal suo modo di parlare; la loro meraviglia è grande perché dimostra un’autorità diversa da quella degli scribi», dato che riesce persino a distruggere il potere dei demoni. «Infatti, un uomo nella sinagoga gli si rivolta contro interpellandolo come l’Inviato di Dio; Lui riconosce lo spirito maligno, gli ordina di uscire da quell’uomo e così lo scaccia (Mc 1,23-26). Si vedono qui i due elementi caratteristici dell’azione di Gesù: la predicazione e l’opera taumaturgica di guarigione». Cristo predica e guarisce: «entrambi tali aspetti risaltano nel brano dell’evangelista Marco, ma il più evidenziato è quello della predicazione; l’esorcismo viene presentato a conferma della sua singolare “autorità” e del suo insegnamento. Gesù predica con autorità propria, come chi possiede una dottrina che trae da sé, e non come gli scribi che ripetevano tradizioni precedenti e leggi tramandate», pertanto Gli obbediscono pure gli esseri soprannaturali.
Focalizzando «il secondo aspetto, quello delle guarigioni», san Marco «mostra che la predicazione di Cristo è rivolta a sconfiggere il male presente nell’uomo e nel mondo. La sua parola punta direttamente contro il regno di Satana, lo mette in crisi e lo fa indietreggiare, lo obbliga ad uscire dal mondo. Quell’ossesso – quell’uomo posseduto, ossesso – raggiunto dal comando del Signore, viene liberato e trasformato in una nuova persona». Gesù, afferma il Papa, ci chiama ad un radicale mutamento di prospettive: «ascoltiamo, noi, le parole di Gesù che sono autorevoli? Sempre, non dimenticatevi, portate in tasca o nella borsa un piccolo Vangelo, per leggerlo durante la giornata, per ascoltare quella parola autorevole di Gesù». Poiché nessuno di noi può ritenersi esente dai problemi della vita quotidiana o dai grattacapi di quella spirituale, «chiediamo a Gesù: “Gesù, tu sei il profeta, il Figlio di Dio, quello che è stato promesso per guarirci. Guariscimi!”. Chiedere a Gesù la guarigione dei nostri peccati, dei nostri mali».
Il Pontefice ricorda che «dopodomani, 2 febbraio, celebreremo la festa della Presentazione di Gesù al Tempio, quando Simeone e Anna, entrambi anziani», riconoscono nel Neonato il Messia atteso. Proprio «per questo, ho deciso di istituire la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si terrà in tutta la Chiesa ogni anno la quarta domenica di luglio, in prossimità della ricorrenza dei santi Gioacchino e Anna, i “nonni” di Gesù». «E saluto», inoltre, «con affetto i ragazzi e le ragazze dell’Azione Cattolica di questa Diocesi di Roma – sono qui, alcuni –, riuniti in sicurezza presso le parrocchie o collegati online, in occasione della Carovana della pace. Nonostante l’emergenza sanitaria, anche quest’anno, aiutati dai genitori ed educatori e dai sacerdoti assistenti, hanno promosso questa bellissima iniziativa. Vanno avanti con le iniziative, bravi, siete bravi voi». Nell’elogio all’ACR è implicito un suggerimento rivolto a tutti i cattolici, affinché siano potenti in parole e opere come il Signore Gesù.
Lunedì, 2 febbraio 2021