« In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme; tutti, ad eccezione degli apostoli, si dispersero nelle regioni della Giudea e della Samaria. Uomini pii seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. Saulo intanto cercava di distruggere la Chiesa: entrava nelle case, prendeva uomini e donne e li faceva mettere in carcere. Quelli però che si erano dispersi andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola. Filippo, sceso in una città della Samaria, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città » (At 8,1b-8).
Gesù appare a Saulo sulla via di Damasco, proprio mentre lui andava a perseguitare la Chiesa di Dio: « E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?” » (At 9,3-4).
Il messaggio è chiaro: Gesù si identifica con la Chiesa. Quello che è fatto a lei è fatto a lui, in termini di persecuzione, ma anche in termini di mancanza di fiducia e di amore concreto nei suoi confronti. Il padre Juan González Arintero (1860-1928), di cui è aperta la causa di beatificazione, è stato un grande teologo. Ma non disdegnava proporre a conferma di quanto diceva anche le parole di mistici e veggenti (evidentemente di sicura dottrina).
Le proponeva in nota, per non dare l’impressione di sostituire la loro autorità a quella delle fonti teologiche, soprattutto la Sacra Scrittura, ma era convinto che nelle loro parole spesso la stessa dottrina risuonasse viva e persuasiva. Seguendo il suo esempio propongo qui di meditare le parole che Gesù avrebbe rivolto ad una mistica francese, suor Maria della Trinità (1903-1980). Sono solo un commento a quanto affermato dalla Bibbia, ma un commento che fa profondamente riflettere.
«La Verità è nella Chiesa. Mancare alla Verità è mancare alla Chiesa. La Chiesa sono io. Quando voi vi conformate a ciò che dice la Chiesa vivete della mia stessa vita, difendete la mia causa. Quando non vi conformate a ciò che dice la Chiesa, vivete la vostra vita, secondo i vostri personali interessi. Chi prenderà la mia causa in mano?» (Suor Maria della Trinità, Colloquio Interiore, Edizioni Custodia di Terra Santa, Gerusalemme 1990, 8ª ed., n. 645, p. 321); «Mia cara figlia, il vostro tempo, la vostra santa Regola, i vostri voti non vi appartengono più, io ve li ho donati perché voi avete voluto consacrarmeli. Voi non avete il diritto di viverli secondo la vostra fantasia, voi doverte viverli secondo lo spirito della Chiesa. La Chiesa sono io. La Visita inviata dalla Chiesa sono ancora io. Potreste forse ingannarmi? Voi non potete ingannarmi, ma potete non accogliermi» (Ibid., n. 656, p. 325); «Il monastero non vi appartiene — esso vi è prestato. Voi non avete diritto di vivervi secondo le proprie idee, voi dovete vivervi così come la Chiesa lo indica. Poiché la Chiesa sono io» (Ibid., n. 657, p. 325).