In quel tempo , disse Gesù a Tommaso: “ Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me. Conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto “. Gli disse Filippo. “ Signore, mostraci il Padre e ci basta “. Gli rispose Gesù: “ Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “ Mostraci il Padre “? Non credi che io sono nel Padre e l Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete in me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cose chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. (Gv 14, 6 – 14).
Nel settimo secolo dopo Cristo vi furono furibonde discussioni internamente alla chiesa, riguardanti l’iconoclastia, per il problema della venerazione delle immagini di Cristo, di Maria Santissima e dei santi. Memori delle proibizioni dell’Antico Testamento, comprensibili in un’umanità non ancora battezzata in Spirito, vi era il rischio che potessero accadere simili deviazioni.
La risposta degli antichi Padri fu molto chiara. Sarebbe idolatria se si venerasse la tela o il marmo o i colori; ma il cristiano non fa questo. Il nostro sguardo si fissa sulla persona rappresentata nell’immagine. Il miglior compimento di quest’atteggiamento, riguarda Gesù stesso, cioè l’immagine più importante per la salvezza dell’anima.
Gesù stesso chiede a noi uno sguardo penetrante, fino a vedere il padre in Lui stesso. E’ lo sguardo sacro, che non è mai mancato in Maria Santissima, come anche nei santi, a chi ama la verità delle cose, per un retto uso di tutte le cose. Ogni ente che Dio ha creato parla di Lui. Lo Spirito Santo, versato in noi nei sacramenti e nella preghiera, è detto anzi tutto spirito di verità. Porta in pienezza quella fame di verità detta “principio della ragion d’essere“, per cui amiamo si la verità delle cose, ma siamo spinti oltre, alla ricerca della causa prima di tutto ciò che esiste. Ogni creatura diviene come un vetro assai nitido. Non lo vedi, e lascia trasparire ciò che vi è oltre. La finestra trasparente fra terra e cielo, è Gesù Cristo. Dio è in Lui, e Lui apre la vista al Padre.