L’anniversario della morte della grande combattente cattolica ci riporta alla mente la tragedia di un popolo per il quale bisogna continuare a pregare
di PierLuigi Zoccatelli
Il 31 luglio ricorre il primo anniversario della scomparsa di Jocelyne Khoueiry (1955-2020), figura di spicco della resistenza cristiana durante la guerra in Libano (1975-1990) e quindi instancabile figura di apostolato ed evangelizzazione, soprattutto tramite il movimento laicale femminile cattolico de lei fondato nel 1988, La Libanaise-Femme du 31 Mai, con il quale Alleanza Cattolica ha instaurato nel corso degli anni una proficua collaborazione, in virtù della profonda sintonia in termini di apostolato e di vocazione all’impegno culturale e politico.
Pochi giorni dopo la morte di Jocelyne, il suo amato Paese è stato nuovamente martoriato, come numerose volte nel corso degli ultimi tragici decenni, in occasione dell’esplosione al porto di Beirut del 4 agosto 2020, che ha provocato la morte di 207 persone, le ferite di altre circa 7.000, determinando altresì gravi danni o la perdita dell’abitazione per quasi 300.000 persone, i due terzi della popolazione della capitale libanese.
Se Jocelyne Khoueiry non ha potuto assistere a questa immensa tragedia, ella non è stata inoltre testimone dell’ulteriore acuirsi della crisi economica che attanaglia la nazione da ormai molti anni – al punto che il governo libanese ha decretato ufficialmente il default finanziario nel marzo del 2020, e che la Banca mondiale stimi che quella libanese sia fra le tre peggiori crisi economiche dal 1850 a oggi –, né del precipitare della situazione politico-istituzionale, come testimoniato dalle recenti dimissioni, il 15 luglio 2021, del premier incaricato Saad Hariri, designato alla carica dal Presidente della Repubblica Michel Aoun nell’ottobre 2020 (da agosto 2020 il Paese è guidato da un governo ad interim chiamato a gestire solo gli affari correnti e l’ordinaria amministrazione).
Si colloca in questo scenario, e alla luce di un percorso di attenzione al Paese dei Cedri che viene da lontano, l’indizione in Vaticano, lo scorso 1° luglio, della Giornata di riflessione e di preghiera per il Libano sul tema Il Signore Dio ha progetti di pace. Insieme per il Libano, voluta da Papa Francesco e alla quale hanno partecipato buona parte delle componenti del cristianesimo orientale: cattolici, ortodossi, armeni e protestanti.
Ricordiamo l’amica Jocelyne Khoueiry nel primo anniversario della sua salita al cielo, traducendo in italiano la sua bella e commovente Preghiera del martire, da lei scritta nell’aprile 2019 e pubblicata per la prima volta nella terza e nuova edizione del libro biografico che le è dedicato (cfr. Nathalie Duplan e Valérie Raulin, Jocelyne Khoueiry l’indomptable, Le Passeur, Parigi 2021, p. 12).
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Signore Gesù Cristo,
O martire dei martiri,
Il cui Amore ha abbondato sulla Croce,
Donando una nuova vita a tutta l’umanità,
Noi ti chiediamo di trasformare il sangue dei nostri martiri,
Per la forza del mistero della Redenzione,
Come sorgenti di Salvezza che irrigano la nostra terra con l’amore,
E che consolidano il popolo libanese nella sua missione unica
In quanto testimone della libertà e della pace.
O Santa Maria,
Madre del Cristo Redentore, Madre nostra,
Che hai accompagnato il percorso della nostra fedeltà,
Accogli i nostri martiri nelle dimore della Luce,
E donaci la grazia di rimanere fedeli al loro sacrificio,
Per la gloria della Santissima Trinità,
E per la Salvezza del nostro Libano. Amen.
Venerdì, 30 luglio 2021