In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là (Mt 19,13 – 15).
Una delle grandi verità contenute nel presepe è lo scopo dato all’infanzia. Questo bambino sarà il vostro Salvatore, dicono gli angeli ai pastori, invitandoli ad andare alla grotta della Sacra Famiglia. Un bimbo che nasce ha uno scopo per cui Dio lo ha creato e in vista del quale va educato. E’ tutt’altro che un barbaro che non conosce la legge d’Israele, da educare con la bacchetta del pedagogista fariseo. Dio, dunque, si fece bimbo per noi. Su ogni bambino che nasce vi è il riverbero del Bimbo di Betlemme. Ogni bambino chiede il nostro amore. Pensiamo a quei bambini a cui è rifiutato l’affetto dei genitori, ai bambini di strada che non hanno la cura del focolare domestico, ai bambini usati brutalmente come soldati e resi strumento di violenza anziché portatori di contatto umano e di pace, come sempre accade quando si vede una madre con un bimbo in braccio, oppure ai bambini che mediante l’industria della pornografia e tutte le altre forme abominevoli di abuso vengono feriti nel profondo della loro anima. Il Bambino di Betlemme chiede di fare tutto quanto è possibile affinché termini il calvario di questi bambini. Per santa Teresa di Lisieux (1873-97) il bambino era un esempio di perfezione e la sua “piccola via” di santità è divenuta un programma per tutti coloro che le sono devoti.
Scrive lei stessa di come fosse particolarmente matura fin da bambina e riflettesse sui problemi spirituali. Era, però, in grado di fare solo piccole cose, legate alla sua età. Comprese la grande differenza che c’è tra la perfezione e il modo in cui la si esprime. La perfezione è l’amore: il grande amore corrisponde alla grande santità, ma un amore grande non si esprime per forza con grandi atti.
Un bambino riesce ad esprimere un grande affetto con piccoli gesti. In questo senso Teresa voleva restare piccola per tutta la vita, la piccola figlia di Dio che esprime il suo amore per il Salvatore nelle piccole azioni della vita quotidiana. Chi ha avuto a che fare con la catechesi rivolta alla prima infanzia sa che i bambini sono sempre assai entusiasti di Gesù. Lo scandalo viene dato dagli adulti, che contribuiscono spesso a intiepidire la fede di questi piccoli e a corromperla.
Soltanto attraverso la conversione dei cuori e il cambiamento nell’intimo dell’uomo può essere superata la causa di tutto il male che vediamo oggi, soprattutto nelle cliniche abortiste, dove il maligno regna. Solo se cambiano gli uomini cambia il mondo, e per cambiare gli uomini hanno bisogno della luce proveniente da Dio, di quella luce che in modo così inaspettato è entrata nella nostra notte.
San Massimiliano Maria (Rajmund) Kolbe Sacerdote francescano, martire