Di Vladimir Rozanskij da AsiaNews dell’08/09/2021
Boris Višnevskij, deputato del parlamento cittadino di San Pietroburgo, ha scoperto il 6 settembre cartelloni elettorali con due concorrenti-avatar inventati contro di lui, in vista delle prossime elezioni del 19 settembre. Si tratta di due persone che prima di presentare la propria candidatura hanno cambiato i propri nomi all’anagrafe, lasciando solo il patronimico: altri due Boris Višnevskij, con tanto di pettinatura e barba identica all’originale. Il vero Višnevskij è membro del partito liberale Yabloko, di opposizione al regime putiniano.
È l’ultima trovata degli alleati di Vladimir Putin per evitare qualunque sorpresa da parte di possibili candidati “alternativi”, come potrebbe essere l’autentico Višnevskij, un editorialista e deputato di lunga e stimata carriera politica nel campo democratico. Accanto al vero Višnevskij (Boris Lazarevič), la Commissione elettorale ha iscritto anche un Boris Ivanovič (che sulla carta d’identità risulta in realtà Viktor Bykov) e un Boris Gennadevič (vero nome Aleksej Šmelev).
A inizio agosto il Višnevskij-Bykov ha chiesto anche alla Commissione di eliminare il vero Višnevskij, e non per l’omonimia da lui stesso provocata, ma con l’accusa di “estremismo” per alcune sue affermazioni pubbliche di solidarietà con l’oppositore incarcerato Aleksej Naval’nyj. Non avendo ottenuto soddisfazione, egli ha presentato la sua candidatura-avatar nella lista della “Alternativa Verde”, un contenitore di orientamento ecologista costituito da fiancheggiatori di Russia unita, il partito putiniano.
Nel collegio dei vari Višnevskij (uno dei più prestigiosi, quello dell’Ammiragliato di San Pietroburgo) il candidato di punta è in realtà un esponente in vista di Russia Unita, Sergej Solov’ev, a cui la concorrenza del Višnevskij autentico potrebbe creare non pochi problemi.
Non si tratta di una novità assoluta: i candidati-spoiler, come vengono chiamati in Russia, venivano presentati fin dalla fine del secolo scorso, secondo un’idea del “tecno-politologo” Aleksej Košmarov, che a sua volta si era dato un nuovo nome: Trubetskoj. La novità sta nel livello della truffa, che ora viene applicata a un personaggio molto noto (il vero Višnevskij è una delle firme più prestigiose della Novaja Gazeta). Il calcolo è che comunque la triplicazione del nome possa indurre molti elettori all’equivoco e all’errore nelle votazioni.
Inutile dire che i due falsi Višnevskij sono sconosciuti al pubblico elettorale, essendo “nati all’anagrafe” solo nello scorso mese di giugno. L’avatar Ivanovič ha presentato sulla sua scheda un luogo di nascita, il villaggio di Ponomarevo nella regione di Vologda, che nel 2010 risultava formato da soli cinque abitanti: nell’anno di nascita che egli ha indicato (1962) potevano essere al più un centinaio, senza che alcuno portasse il cognome Višnevskij.
Del resto anche l’avatar Gennadevič è nato lo stesso giorno di Ivanovic: il 17 aprile 1962, nello stesso villaggio a nord di Vologda, senza alcun parente con lo stesso cognome, e ora si presenta nella lista di Russia Unita dopo una dignitosa (e solo virtuale) carriera amministrativa. I dati dei due, peraltro, sono stati cancellati dai siti ufficiali dopo le rivelazioni giornalistiche.
I colleghi del vero Višnevskij alla Novaja Gazeta hanno provato a intervistare i due avatar, che hanno risposto solo al loro nome autentico, per poi spegnere il cellulare appena capito chi li cercava. Le indagini dei giornalisti hanno però scoperto che il Višnevskij-Bykov è in realtà uno dei più stretti collaboratori del candidato putiniano Solov’ev. A Bykov è intestata la Mercedes E 400 4matic con cui Solov’ev si sposta per la città. L’avatar putiniano si era presentato con il suo vero nome alle elezioni del 2016, mostrando un ciuffo giovanile e senza barba.
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