In quel tempo, Gesù disse ai discepoli: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!» (Lc 11,5 – 13).
Saper vivere il “Fiat” di Maria è ciò che vorrebbe ogni cuore, cosciente che la fede è il culmine dell’intelligenza, purché ascolti e sappia ascoltare, secondo quanto insegna magnificamente il padre e maestro Ignazio di Loyola nei suoi Esercizi Spirituali.
Maria nell’Annunciazione inizia l’opera della Redenzione, accogliendo un’audace proposta del suo Signore eterno, che la invita ad “infrangere” la legge d’Israele sul fidanzamento per un grande balzo nella perfezione: dalla giustizia alla carità. Ecco l’Incarnazione del Figlio di Dio, grazie alla capacità di Maria di saper accogliere i sentimenti legati alle proposte veritative che manda sempre a noi lo Spirito Consolatore.
Questo è frutto del suo essere Immacolata, ma senz’altro anche della sua costante e coltivata ricerca di corrispondenza alla volontà del Padre. Questo è quanto dobbiamo fare anche noi battezzati, figli di Maria. Si acquista un sesto senso spirituale, chiamato discernimento, che ci rende sensibili alla voce del Paraclito. Ciò che viene da Lui ha sempre quel buon sapore di cui Maria era conservatrice invincibile. Tutto quanto nella nostra giornata inizia sotto il suo consiglio, porta frutto abbondante.
Maria conclude il suo momento materno vicino al Cristo patiens, con la grande perseveranza nella Maternità che Dio le aveva assegnato, confermata sotto la croce, dove ella riconosce l’ordine e la bellezza della sapienza di Dio in un figlio flagellato e crocifisso, che poi infatti vincerà il peccato e la morte. Con la sua presenza conferma e incoraggia il Figlio nella sua opera di redenzione. Il responso della sua opera viene direttamente dall’alto della croce: «Sarai madre di tutti i viventi, madre della fede, regina della custodia del cuore».
Chi sa fare come Maria, sa vincere il mondo. La via più rapida per realizzare la totalità dell’umanesimo cristiano (cioè mariano) è quel percorso cristologico che è il Santo Rosario. Venti misteri della vita di Cristo, vissuti con Maria, Regina degli Angeli e del Buon Consiglio, ci accompagnano sempre presso l’altare del suo Figlio, con piena coscienza di causa, fede che diviene cultura, in riconoscente adorazione del Salvatore, che per noi si fa Pane eucaristico.